Incendio alla Raffineria di Milazzo, il video dell’esplosione

Incendio RAM 27 9 2014 Foto Il Nuovo
Incendio alla RAM (Foto Il Nuovo)

Alla RAM le fiamme sono divampate intorno alle 00.50, ma da quanto dichiara l'ADASC, già alle 18 l'associazione ambientalista di Milazzo aveva segnalato “odori molesti nella zona di Archi”.

Nella nota della Raffineria di Milazzo diramata poco dopo le 3 del mattino, “le fiamme sono sul tetto di un serbatoio contenente benzina. Il serbatoio si trova in zona periferica distante dagli impianti di produzione. Sul posto stanno lavorando la squadra di Emergenza di raffineria insieme con le squadre dei Vigili del Fuoco di Milazzo e di Messina.

Sono state immediatamente avvertite la Prefettura di Messina e le locali. Non si registrano feriti. Si sta lavorando per circoscrivere le fiamme al serbatoio interessato. In ogni caso le fiamme potranno durare alcune ore, fino ad esaurimento del prodotto”.

L'incendio è ancora in corso e Peppe Maimone, presidente dell'ADASC aggiunge: “Successivamente alle 18 sono stati invasi anche i Comuni si Pace del Mela e San Pier Niceto. Richiesto l'intervento di ARPA Messina. Alle 00.40 l'inferno: un devastante incendio. Non è il momento di polemiche, faremo un bilancio della situazione al termine del disastro ambientale. La gente è preoccupata, allarmata ed è fuggita di casa. Quale sarà l'impatto sanitario prodotto dalla nube? L'associazione intraprenderà le azioni opportune, anche legali. Apprendiamo con pacere che nessun dipendente è stato coinvolto”. Nonostante la gravità dell'incendio non è stata predisposta l'evacuazione della popolazione.

Di seguito il link del video postato su facebook da un utente. https://www.facebook.com/video.php?v=842563399116894

Aggiornamento 08.51

Incendio RAM 27 9 2014 Foto Falliti
Divampano le fiamme alla RAM

Dura presa di posizione anche della Federazione dei Verdi di Milazzo e Messina, che chiedono “che la Procura di Barcellona disponga immediatamente le indagini necessarie ad accertare le cause di tale evento catastrofico accaduto all'interno della Raffineria di Milazzo il 27 settembre e che disponga tutte le misure cautelari. A partire dal sequestro degli impianti interessati e anche quelli coinvolti per effetto domino dall'evento incidentale per prevenire ogni ulteriore pregiudizio e danno per la salute e la sicurezza della popolazione residente e dell'ambiente.

Che la Procura indaghi inoltre sui comportamenti posti in essere dalle autorità amministrative che sono titolari per competenze specifiche in materia ambientale e salute umana -chiede il portavoce dei verdi di Milazzo Giuseppe Marano. Come Federazione, entro pochi giorni organizzeremo la presentazione di una denunzia querela collettiva alla stessa magistratura di Barcellona”.

Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale di Messina Libero Gioveni, che richiamato in servizio subito dopo l'incendio dalle Ferrovie per controllare la tratta Milazzo-San Filippo del Mela, racconta che “abbiamo riattivato la circolazione senza particolari pregiudizi per i treni, tranquillizzando anche telefonicamente i macchinisti dei primi convogli in transito. Il fuoco ancora divampa e continuerà fino a quando non si consumerà il cherosene contenuto nella cisterna, ma dai Vigili del Fuoco abbiamo avuto rassicurazioni che nelle cisterne limitrofe sono state effettuate le procedure di raffreddamento che non dovrebbero far correre il rischio che l'incendio si propaghi”.

Aggiornamento 09.02

“Notte da incubo più per rabbia che per paura -dichiara Peppe Falliti, responsabile di WWF Sicilia per le aree a rischio– con la popolazione abbandonata a se stessa. Nessun piano di emergenza e l'ambiente ancora una volta violentato. È l'ora della riconversione”.

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