Elezioni Messina, Salvini sconfessa Minardo & C. e dà l’ok a Germanà con Basile
MESSINA. “La scelta di sostenere Federico Basile, candidato sindaco di Messina, è condivisa dal nostro segretario federale Matteo Salvini. Auspico che l'intero gruppo dirigente messinese possa ritrovarsi nell'interesse dell'unità del nostro movimento con il giusto coinvolgimento di tutti”. Dopo i tuoni e i fulmini degli ultimi giorni il segretario regionale leghista Nino Minardo, insieme agli altri vertici siciliani del partito (a partire dal coordinatore cittadino Nino Beninati e dal capogruppo all'ARS Antonio Catalfamo), si è dovuto rimangiare tutto, fino all'ultima parola.
Per nulla insospettiti dallo strano silenzio di Salvini dopo la decisione di Nino Germanà di mollare la coalizione del centrodestra messinese che gli aveva preferito Maurizio Croce nella corsa a palazzo Zanca, messo da parte il sostegno espresso su LiveSicilia l'1 aprile scorso (“Germanà è il nostro candidato”), Minardo e gli altri non avevano esitato a negare qualsiasi sostegno prima all'ipotesi di Germanà candidato sindaco e poi alla scelta del deputato di sostenere Basile, delfino di Cateno De Luca. L'ultimo comunicato di fuoco questa mattina, salvo poi essere costretti a una clamorosa marcia indietro nel pomeriggio.
“Su Messina avevo chiesto di soprassedere per condividere la scelta con il parlamentare regionale e capogruppo all'ARS Catalfamo, i consiglieri comunali Bramanti e Caruso, il responsabile regionale enti locali Francilia -dichiara Minardo. Tuttavia sono certo che si ritroverà la sintesi e l'armonia perché l'obiettivo è solo uno: affermarsi come partito e amministrare due città importanti come Palermo e Messina”. Al di là degli affannosi tentativi di rimediare alle ostilità dei giorni scorsi, a questo punto sembra evidente che Germanà (e con lui l'ex coordinatrice della Lega a Messina Daniela Bruno, esautorata proprio da Minardo il 16 aprile) si muove sulla linea del segretario nazionale, che in questo passaggio di campo lo ha sostenuto.
“Da sempre la Sicilia è considerata un laboratorio politico e la motivazione va ricercata nel nostro modo di essere, nelle nostre abitudini, nel nostro vivere quotidiano, nel sole che ci trasmette questa energia e nella terra che ci trasmette questa forza -commenta Germanà sul proprio profilo facebook. È vero, siamo diversi. Orgogliosamente diversi. Quel laboratorio politico non è però il frutto di un inciucio fatto nelle segrete stanze per scopi personali ma, al contrario, è qualcosa che avviene alla luce del sole. Che nasce da chi riesce a comprendere prima degli altri le esigenze dei cittadini. Un vecchio motto, recitava “Chi pecora si fa, lupo lo mangia”. È così anche per il laboratorio politico: o lo governi o lo subisci! Per scrivere una pagina di storia, dunque, bisogna osare. È un processo che si deve governare da protagonista, altrimenti si rischia di rimanere travolti da una inarrestabile valanga popolare che come un fiume in piena trascinerà verso una clamorosa sconfitta”.