Coronavirus, report del Ministero della Salute: “Nuovo aumento di casi, fondamentale mantenere misure di precauzione”
Report del Ministero della Salute sui dati del COVID-19 relativi al periodo 10-16 agosto 2020. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima della notifica, ovvero prevalentemente alla fine di luglio. Alcuni dei casi identificati tramite screening, tuttavia, potrebbero aver contratto l’infezione in periodi antecedenti. Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la terza settimana consecutiva con una incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg (periodo 03/8-16/8) di 9.65 per 100 000 abitanti, in aumento dal periodo 6/7-19/7 e simile ai livelli osservati all’inizio di giugno. La maggior parte dei casi è stata contratta sul territorio nazionale (risultano importati da stato estero il 28,3% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio). In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da SARS-CoV-2 con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione. L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 30 anni. La circolazione avviene oggi con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità. Si riscontra un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all’estero) ed una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici. L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 30 luglio – 12 agosto 2020, è pari a 0.83 (0.67 – 1.06). Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro paese è stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane. In questo particolare momento dell’epidemia, l’indice di trasmissione (Rt) calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza. In tutte le Regioni/PPAA, anche in questa settimana di monitoraggio, sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2. Nella settimana di monitoraggio il 28,6% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 34,0% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (30,4%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (7,1%). Quindi, il 63% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Nove Regioni/PPAA hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso ISS) che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati. Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni rimane contenuto, in altre realtà regionali continuano ad essere segnalati un numero elevato di nuovi casi. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante. Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni, in nessuna delle Regioni/PPAA sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati e indagati. Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 1077 focolai attivi di cui 281 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la