Coronavirus, il SIAD contro Sciacca: “Nessuna tutela per lavoratori e dipendenti”

MESSINA. Nessuna tutela contro il coronavirus per i lavoratori del Centro per l'Impiego di Messina. Dito puntato del sindacato autonomo SIAD CISAL, che accusa: il dirigente Gaetano Sciacca si giustifica con i dipendenti sostenendo che per chiudere gli uffici e sanificarli c'è bisogno dell'autorizzazione del direttore generale del Dipartimento Lavoro Letizia Diliberti, alla quale ha già inviato la richiesta. “Nulla di più falso -spiega il segretario provinciale Clara Crocè. Un'impiegata è rientrata al lavoro dopo un periodo di ferie trascorso nella zona rossa, ma nessun provvedimento di sanificazione è stato ancora emanato da Sciacca per tutelare lavoratori e utenti. E non è tutto -inclaza Crocè- perché i dipendenti del Centro per l'Impiego lamentano anche la carenza delle misure di sicurezza per i chi ha rapporti con l'utenza. Strano, perché in altri uffici regionali i dirigenti, dimostrando di avere a cuore la salute dei lavoratori, delle loro famiglie e degli utenti, hanno provveduto alla sanificazione senza chiedere alcuna autorizzazione alla Regione. In frangenti come quello attuale, con una epidemia che ieri ha toccato i 15.113 contagiati e i 1.153 morti, qualsiasi perdita di in ossequio ai tempi della burocrazia è inaccettabile e gli uffici devono essere chiusi immediatamente”.

Il SIAD, che ha inviato una nota a tutti gli uffici della Regione Sicilia, richiama l'attenzione del dirigente Sciacca anche sulle altre disposizioni previste per il contenimento del coronavirus: smart working (lavoro intelligente, ndr), congedo per i lavoratori immunodepressi, con patologie concomitanti, o con grave deterioramento fisico e per gli anziani. “Insomma -puntualizza ancora il segretario provinciale del SIAD- tutti quei dipendenti che sono esposti al rischio più elevato perché l'eventuale infezione causa con maggiore frequenza gravi complicanze. E ricordiamo a Sciacca che il mancato rispetto delle misure di contenimento del virus comporta sanzioni penali ben precise”.

Clara Crocè Sicilians

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