Catania, di nuovo sospeso il sindaco Pogliese

CATANIA. “In maniera del tutto inaspettata mi ritrovo a commentare l'ennesimo atto che riporta indietro le lancette della mia esperienza da sindaco. Oggi pomeriggio ho ricevuto dal Prefetto una nota, in assenza di una ordinanza da parte del Tribunale, che mi comunica la sospensione dalla carica”. Così il sindaco di Catania Salvo Pogliese, condannato il 23 luglio del 2020 dal Tribunale di Palermo per peculato a 4 anni e 3 mesi di reclusione nel processo per le cosiddette spese pazze all'ARS, relativamente ai rimborsi chiesti e ottenuti quando era vicepresidente del gruppo del PDL, dopo la notizia della nuova sospensione, che gli è stata comunicata dalla Prefettura etnea. Subito sospeso, era tornato al Palazzo degli Elefanti il 5 dicembre dello stesso anno, grazie a un ricorso presentato in Tribunale. La nuova sospensione è arrivata dopo che la Corte Costituzionale ha definito “non fondate” le questioni di legittimità sollevate dal giudice civile. “Il tutto -aggiunge Pogliese- con un'interpretazione della normativa, a giudizio di illustri giuristi errata, in contrasto con la stessa ultima sentenza della Corte Costituzionale nei miei confronti, che ha sancito la “natura giuridica cautelare e non sanzionatoria della sospensione”. La stessa legge Severino -prosegue Pogliese- sarà sottoposta a referendum in primavera e ci sono numerosi disegni di legge per modificarla, dopo l'analoga vicenda che ha coinvolto per ultimo il sindaco del PD di Reggio Calabria. Ho lasciato un comodo a Bruxelles e l'immunità parlamentare che mi avrebbe tutelato dall'applicazione della Severino per servire la mia città. Astenendomi per sensibilità istituzionale dallo svolgimento delle funzioni di sindaco, aspetterò i chiarimenti del caso prima di fare tutte le opportune valutazioni e assumere scelte consequenziali”.
SalvoPOgliese sicilians
IL sindaco di Catania Salvo Pogliese

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