ANCE Sicilia: “Il vaccino per il virus della corruzione: la riforma regionale degli appalti”
SICILIA. Secondo i costruttori siciliani il virus della corruzione può essere abbattuto con una burocrazia più snella e con regole di trasparenza. E ciò sarebbe garantito dalla Riforma regionale degli appalti sotto soglia comunitaria. “L’inchiesta Sorella Sanità accende i riflettori sul rischio che la corruzione possa infettare l’Italia esattamente come il virus SARS-COV-2, a causa di meccanismi errati che di fatto danno spazio a discrezionalità e personalismi a scapito della trasparenza e della regolarità delle procedure – dichiara il presidente di ANCE Sicilia Santo Cutrone. Tra offerte economicamente più vantaggiose, tempi dilatati e ampia discrezionalità personale, si spalancano le porte all’invasione del malaffare nel mercato delle opere pubbliche e delle forniture. Le inchieste si susseguono da Nord a Sud senza risparmiare nessuno in una vera e propria epidemia che sembra inarrestabile. A volte nel caso degli appalti si tratta di errori dovuti alla carenza di competenza e di aggiornamento da parte delle stazioni appaltanti rispetto a un quadro normativo sempre più complicato, difficile da interpretare e in continua evoluzione. Ma spesso, purtroppo, le cronache nazionali mostrano come menti raffinate e personalità spregiudicate riescano a mettere in piedi, sotto gli occhi di tutti, intrecci criminosi capaci di gestire ingenti risorse pubbliche. Di fronte a questo fenomeno risaputo, le uniche reazioni sono l’indolenza e il lasciare andare le cose così, senza alcun rispetto per le imprese sane danneggiate da questi bubboni e per l’attività di controllo delle forze dell’ordine e della magistratura che richiama invece la necessità di un tempestivo intervento correttivo da parte del legislatore”. Poi l’attenzione del presidente dei costruttori edili siciliani si rivolge alla Riforma regionale degli appalti sotto soglia comunitaria. “Il vaccino contro questo