Vertenza C&T, l’Orsa coinvolge la città e rilancia lo sciopero

CaronteTourist Vestfold 20100125 3671Durissimo atto di accusa del sindacato ORSA nei confronti del Gruppo Caronte&Tourist. Il segretario generale regionale Mariano Massaro conferma lo sciopero organizzato per il 23 e 24 ottobre prima ancora che scattassero i 69 licenziamenti e rilancia una strategia comune per la difesa dell'occupazione nella quale coinvolgere anche la città.

“Le prove generali della dittatura imprenditoriale in atto nello Stretto di Messina -dichiara Massaro- si sono consumate con largo anticipo a Milazzo contro i lavoratori della NGI, la società di navigazione controllata dalla Caronte&Tourist. Nonostante le proteste e l'unanime disappunto dei lavoratori, le aziende continuano unilateralmente a dettare le regole del gioco. Prima del Gruppo Franza infatti, a chiedere di rinunciare ad una parte dello stipendio, per sopravvenuta crisi aziendale, ci aveva già pensato la N.G.I di Milazzo, che nel mese di agosto riuscì ad estorcere al sindacato il parziale consenso alla rinuncia di una parte delle spettanze dei lavoratori in cambio della garanzia di mantenimento dei livelli occupazionali. L'amara sorpresa non è tardata ad arrivare. Terminata la stagione estiva ed incassata la parte utile degli accordi, l'armatore ha dichiarato l'esubero ed avviato i licenziamenti con un atto unilaterale del tutto arbitrario.

Oltre al danno la beffa -continua Massaro. Sembra infatti che le procedure di avvio in mobilità di alcuni marittimi della NGI non siano state del tutto trasparenti visto che il personale effettivo e sindacalizzato è stato lasciato a casa, mentre quello stagionale, facilmente ricattabile, è rimasto in servizio.

Partendo dalla periferia Caronte&Tourist cerca di far dilagare il principio per cui coloro che rifiutano di dimezzarsi il salario sono responsabili del licenziamento dei colleghi e nonostante le mendaci smentite di autorevoli esponenti aziendali, anche nello Stretto è stata ufficializzata la messa in mobilità di 69 marittimi per farla pagare a quei lavoratori che in modo compatto lottano per salvaguardare i loro sacrosanti diritti.

MarianoMassaro
Mariano Massaro, segretario regionale dell'ORSA

Gli accordi integrativi e gli adeguamenti stipendiali che oggi l'azienda vorrebbe cancellare non sono piovuti dal cielo, sono il risultato di rinunce dei lavoratori: diminuzione di equipaggi e tagli al costo del lavoro. Anche a Messina come a Milazzo, incassata la parte utile della trattativa l'armatore omette di riconoscere la contropartita, utilizza l'alibi della crisi e opera tagli pesanti a spese delle famiglie messinesi.

Alle aperture sindacali Caronte&Tourist ha risposto con la lista dei licenziamenti, in linea con l'annosa politica aziendale che individua Messina come risorsa da spolpare e ricattare alla bisogna. Di fronte a tale arroganza è d'obbligo la tolleranza zero, pertanto, l'OrSA conferma lo sciopero di 24 ore a partire dalle 12 del 23 ottobre prossimo e invita tutti i lavoratori a sostenere compatti la protesta per evitare l'ennesimo attacco ai diritti e alla dignità.

L'azione di protesta e di denuncia non può essere confinata nelle dinamiche dello sciopero, è arrivato il momento della chiarezza e della verità, l'impegno e gli strumenti di questo sindacato saranno il viatico per informare dettagliatamente i cittadini delle azioni arroganti di questa azienda divenuta emblema di socializzazione di debito e disagio e oscena privatizzazione di corposi profitti.

A partire da domani inizierà l'azione informativa dell'OrSA volta a compattare la città contro il diktat del potere economico che questa volta non deve concretizzarsi. Alle 17 presso la sede dell'OrSA Sicilia i lavoratori di Caronte&Tourist incontreranno gli studenti del R.A.S. (Rete AggregativiaStudentesca) ed alcuni esponenti della Rete No Ponteper comunicare i dettagli della vertenza e lanciare l'operazione di lotta unitaria contro chi vorrebbe adattare il territorio ad uso e consumo delle proprie esigenze di profitto. Gli incontri con i cittadini, pendolari, associazioni e parti sociali continueranno ininterrottamente nella fase che precede lo sciopero per compattare tutte le forze in campo in una vertenza divenuta specchio di una società che consente il concentramento delle risorse nelle mani di pochi a discapito di tutti”.

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