Un ponte tra Nord e Sud: al via la Biennale internazionale d’Arte Sacra delle religioni dell’umanità
Parte domani nella splendida cornice della città di Venezia la Biennale Internazionale d’Arte Sacra delle Religioni dell’Umanità (BIAS), esposizione transnazionale voluta e promossa dalla Fondazione Donà dalle Rose, da WISH-World International Sicilian Heritage, dalla Marina di Santelena e dall’artista Rosa Mundi. Per questa terza edizione la BIAS si inaugura nella suggestiva Marina di Santelena alle 17,30 non lontano dalla sede della Biennale di Architettura di Venezia, dal Lido, sede della Biennale del Cinema e soprattutto luogo di grande richiamo nautico. L’accesso sarà garantito nel rispetto delle regole di distanziamento sociale previste per il COVID-19. Ben 17 artisti esporranno le loro opere nel giardino della marina e molti di loro saranno presenti insieme alla direttrice della BIAS 2020 Chiara Modìca Donà dalle Rose e ad alcuni curatori e membri del comitato organizzativo della biennale. La mostra è caratterizzata da una selezione di opere d’arte divise per padiglioni “religiosi” dove ogni artista è collocato secondo la sfera spirituale di appartenenza, per nascita o scelta: “È la spiritualità oltre le barriere linguistiche e geopolitiche, oltre i confini nazionali – dichiara Rosa Mundi – in una visione universale che individua, nel dialogo tra arte e religione, un medium privilegiato di valori etici ed estetici. L’arte diviene strumento di dialettica, di riflessione sul concetto di identità, per segnare un percorso transnazionale e interreligioso funzionale al disvelamento della complessità, quanto mai attuale, della diversità umana e della sua altrettanto polisemica produzione artistica”. La BIAS vuole contribuire alla realizzazione di un percorso di crescita collettiva, di un contesto di espressione artistica e dialogo interreligioso, al confine tra il sacro e la spiritualità più eclettica, vuole superare i limiti espressivi della lingua e della non-conoscenza delle religioni e delle culture dell’altro, vuole in sostanza trasformare l’arte contemporanea in uno strumento di indagine, denuncia, conoscenza, per annientare l’azione cancerogena del pregiudizio, nato più per finalità politico-economiche che per ragioni altre. Per l’edizione di quest’anno, imperniata sul tema “The game: the time of game, the game of time” sono stati selezionati un centinaio di artisti provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato al bando pubblicato sul sito www.bias.institute. La manifestazione, promossa da WISH-World International Sicilian Heritage con la Fondazione Donà dalle Rose e lo Yacht Club Venezia SSDARL, annovera poi tra gli enti partners la Fondazione Sicilia, l’International Atiyoga Foundation, Trasformatorio, la Fondazione Orestiadi, il Parco Archeologico di Marsala, il MUME di Messina, il Festival delle Filosofie di Palermo, Equus di Selinunte, le città di Palermo, Erice, Salina con Palazzo Marchetti, Messina, Arcidosso, Castello di Morsasco, Barcellona, Taormina, Marsala Tenerife, Dakar, San Pietroburgo, Gibellina Nuova, Valdobbiadene, Valsanzibio, Porto Rotondo, Nuweba, Ras Saitan in Egitto e numerose realtà estere pubbliche e private. Com’è ormai consuetudine nelle ultime 3 edizioni, la BIAS si snoda tra il Veneto, la Sicilia, la Toscana, la Sardegna e la Liguria, quest’anno tra il 12 giugno e il 12 novembre, nelle magiche cornici e autentiche pietre vive delle città di Venezia, Palermo e del Castello di Morsasco, creando un ponte tra Nord e Sud, sino ai confini del mare. Le sedi della BIAS 2020, nell’originario programma concepito dal comitato organizzativo per l’edizione in corso, avevano superato i confini del deserto egiziano del Sinai e dello Stato di Israele e della Palestina che avevano particolarmente caratterizzato l’edizione del 2018, spingendosi sino alla Cina, il Kazakistan, Tenerife, la Spagna, la Francia, la Russia ed il Senegal. L’emergenza COVID-19 ha reso particolarmente difficile e incerta la suddetta programmazione, pertanto molte delle sedi all’estero riceveranno le opere in formato digitale e potranno essere visitate in remoto attraverso il web. “L’atlante” dell’edizione 2020 si compone comunque di città e luoghi straordinari, che faranno da sfondo alle produzioni degli artisti sul tema del gioco e del tempo: Venezia, Palermo, le colline del Valdobbiadene, Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani, Galzignano e le Terme, il Parco monumentale Giardino di Valsanzibio, il Castello di Morsasco, Merigar ed Arcidosso, e ancora Roma, Taormina, Messina, Salina, Erice, la Fondazione Orestiadi di Gibellina, Marsala, Castelvetrano e Selinunte, Il Cairo, la Penisola del Sinai Nuweba Raisatan Dahab, lo Shang Shung Institute Adeje Spain, lo Shang Shung Institute Italy Arcidosso Merigar, Barcellona, San Pietroburgo. In Italia, dove l’edizione BIAS 2020 è stata presentata lo scorso ottobre al Castello di Morsasco, nei colli del Monferrato, è stata organizzata una sorta di staffetta, come un gigantesco Gioco dell’Oca in cui le sedi della BIAS, comunque numerose e in buona parte nuove, verranno aperte al pubblico nel rispetto delle procedure di sicurezza via via prescritte e saranno visitabili sino al 12 settembre in