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La legge nazionale che introduce l'Imu, Imposta municipale unica, sui fabbricati rurali, destinati a supportare il lavoro in agricoltura ha creato malcontento e dubbi.
In effetti, fino al 2014 i fabbricati usati per lavori agricoli erano esenti dal pagamento Imu, ma il 26 gennaio si dovrà pagare questa tassa, a meno di dietrofront o sentenze del Tar. Infatti il Tribunale amministrativo regionale del Lazio dovrebbe pronunciarsi sulla norma che regola l'Imu il 21 gennaio. Intanto sarebbero esenti soltanto i terreni ricadenti nell'areale di comuni posti al di sopra dei seicento metri sul livello del mare.
“Distruggere l'agricoltura, forse non è esattamente quello che l'Italia e la Sicilia sperano per uscire dalla crisi economica” – così si scaglia contro la norma si scaglia Nino Dasero, capogruppo all'Ars, Assemblea regionale siciliana, del gruppo Ncd, Nuovo centro destra.
“Di fatto l'introduzione di questo nuovo balzello quintuplicherebbe la tassazione, già gravosa, che preme sui coltivatori”. Per questo, Nino D'Asero e i deputati del gruppo Ncd all'Ars hanno depositato un atto di indirizzo col quale si impegna il governo regionale a intervenire urgentemente presso lo stato affinché si riveda l'intera legge e, nello stesso tempo, si valuti l'impatto “di una tassa iniqua – continua D'Asero – su un comparto essenziale per la vita economica di una intera nazione; appoggiando de facto la sospensiva già decretata dal Tar del Lazio, in attesa di una sentenza che tenga conto delle necessità della categoria e del futuro del territorio”.