Profughi: la Giunta Accorinti diserta il tavolo in Prefettura

Profughi 2 8 maggio 2014
Foto Dino Sturiale

Tanto tuonò che piovve, direbbe qualcuno. A furia di ribadire per mesi e mesi che il PalaNebiolo è un lager e che lo si doveva chiudere, alla fine è successo. 

La struttura messa a disposizione dall'Università (unico ente a rispondere all'appello del prefetto Stefano Trotta) è stata chiusa e i 292 profughi arrivati stamane a Messina sono stati mandati in un padiglione della cittadella fieristica, anche se per un gruppo di loro è già stato predisposto un volo per portarli altrove.

Intanto è da registrare che al tavolo convocato stamane dalla Prefettura per fronteggiare il nuovo arrivo di profughi, la Giunta Accorinti ha brillato per la propria assenza. A rappresentare l'amministrazione comunale c'erano il Capo di Gabinetto del sindaco Silvana Mondello, l'esperta per l'immigrazione e due dipendenti di Palazzo Zanca del Dipartimenti di Protezione Civile, ma del sindaco Accorinti o degli assessori non c'era traccia.

Durante la riunione si è deciso che da oggi in poi sarà il Comune a occuparsi della gestione di tutti i migranti che non possono accedere alla tendopoli (tutti i 250 posti disponibili sono occupati) e non solo di donne e bambini. E con la chiusura del PalaNebiolo resta da vedere come gestiranno i prossimi arrivi. I buoni di professione, quelli che per mesi hanno gridato allo scandalo senza però proporre alcunché di alternativo in maniera concreta, sono accontentati.

“Ovviamente continueremo il lavoro di coordinamento -rassicura il Capo di Gabinetto della Prefettura Maria Adele Maio- e a essere attenti ai profughi che arrivano in città. Stiamo effettuando dei sopralluoghi per verificare se le strutture che hanno risposto al nostro bando sono adeguate e poi si deciderà. Nelle more, così come previsto dalla normativa, sarà il Comune a occuparsi di quanto avviene al di fuori della tendopoli”.

Resta lo sconcerto per uno scontro istituzionale che è iniziato a ottobre scorso e che ha toccato la punta massima con l'infelicissima recente uscita dell'assessore alle Politiche sociali Nino Mantineo, che durante un'assemblea a Palazzo Zanca ha pensato bene di insultare il prefetto definendolo “uno dei più scarsi che la città abbia avuto”.

Profughi 16 8 maggio 2014
Uno dei presunti scafisti

Il sindaco Accorinti è dovuto andare da Trotta a scusarsi e nel frattempo si spera che tra un padrenostro, un salveregina e un'avemaria, qualcuno abbia spiegato a Mantineo cosa comporta far parte di un esecutivo.

La decisione di allestire il campo alla Fiera e di chiudere il PalaNebiolo, dipende dalla richiesta di ispezione dell'1 maggio scorso che il sindaco Accorinti ha inviato all'ASP5.

Il giorno dopo è stato effettuato un controllo il cui esito era scontato in partenza.

“Nel corso dello stesso -si legge in una nota della Prefettura- sono state rilevate talune carenze igienico-sanitarie, correlate anche alla presenza di un numero elevato di ospiti, tanto da risultare non idonea all'accoglienza dei profughi. Ieri il prefetto ha quindi dato comunicazione al ministero dell'Interno della chiusura del centro per tale finalità”.

I profughi arrivati stamane sono stati recuperati da due diverse motovedette a 7 miglia dalla costa libica. In un gommone ce n'erano 101, in un altro 102 e nel terzo 89.

Profughi 14 8 maggio 2014
Un migrante guarda lo sbarco dei profughi

Sono tutti uomini, nessuno dei quali minorenne, e sono dell'area sub sahariana. Dai primi controlli medici sono stati riscontrati tre casi di scabbia e i malati sono stati immediatamente portati nelle strutture sanitarie competenti.

Tre i presunti scafisti, anche se dalle prime indagini sembra che in realtà possano essere profughi ai quali sono stati affidati i gommoni.

I tre sono stati individuati grazie alle immagini girate nel momento in cui i gommoni sono stati avvicinati dalle navi italiane, quando i profughi erano ancora alla guida dei mezzi.

Nei satellitari recuperati, alcuni sono stati gettati in mare, sono stati recuperati alcuni numeri di telefono che corrispondono a utenze fisse di Trapani e Palermo o ad altri satellitari. Uno dei tre presunti scafisti aveva dei numeri di telefono scritti direttamente sul jeans.

Dato quest'ultimo, che potrebbe confermare che non si tratta di professionisti (che di solito abbandonano i profughi in mare) ma di migranti cui sono stati affidati i gommoni.

Intanto la prima defaillance della gestione del Comune si è già registrata. Nessuno ha pensato di prevedere i bagni chimici e a un certo punto i profughi sono sttai costretti ad accovacciarsi sui tombini del molo. I bagni sono arrivati solo alle 18 e a pensarci, neanche a dirlo, è stata la Prefettura.

 

 

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