Ponte sullo Stretto, Musumeci e Falcone lo difendono e pretendono risposte da Roma

Musumeci Falcone Giovannini SiciliansSICILIA. «Pronti a sederci a un tavolo di confronto con il ministero, bene le soluzioni immediate per velocizzare l'attraversamento dello Stretto, ma il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria resta per noi una priorità fondamentale“. A dichiararlo al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini il presidente della Regione Nello Musumeci nel corso dell'incontro in video conferenza di stamane. Presenti anche l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e i dirigenti generali dei dipartimenti Infrastrutture e Tecnico Fulvio Bellomo e Salvatore Lizzio. Per quanto riguarda il CAS, altra patata bollente del momento, Musumeci ha aggiunto: “Roma decida se vuole riprendersi in toto le concessioni autostradali o aiutarci a sostenere il risanamento di un ente che abbiamo trovato depotenziato». Il ministro Giovannini, bloccato sulle proprie posizioni pseudoambientaliste, resta fermo sulla linea del no al ponte e prende tempo con l'ipotesi dell'ennesimo tavolo di confronto tra il ministero e la Regione su alcuni nodi relativi alle infrastrutture e ai trasporti dell'Isola. Passaggio questo, che dimostra come Giovannini, nonostante il ruolo che ricopre, non abbia ben chiaro che la soluzione a questi problemi è proprio il ponte. Ma Giovannini, irremovibile sui propri principi, ha ribadito a Musumeci e Falcone la decisione di non includere il collegamento stabile nello Stretto nel Recovery Plan dell'Italia, spiegando di aver chiesto alla commissione (che grazie all'ex ministro Paola De Micheli deve scegliere tra un ponte la cui costruzione può iniziare in pochi mesi e un tunnel del quale non esiste neanche un progetto) indicazioni «su cosa si può fare nel breve termine per migliorare l'attraversamento dinamico, su cui ci sono grandissimi margini per operare subito, fermo restando che non si tratta di una alternativa al collegamento stabile». Insomma, dando prova di non aver ben compreso le esigenze del territorio e quanto il ponte possa essere benefico per l'ambiente grazie all'abbattimento delle riduzioni di gas serra che invece aerei e traghetti producono a tonnellate ogni ora, ignorando l'esigenza della transizione ecologica e i 6 miliardi che ogni anno i siciliani pagano per l'insularità, il ministro delle Infrastrutture a un'infrastruttura come il ponte preferisce il ferryboat. «Cogliamo la grande disponibilità da parte del ministro – ha dichiarato ancora Musumeci con invidiabile aplomb– e ben venga il tavolo di confronto al quale siamo pronti a sederci immediatamente. Soluzioni nell'immediato per velocizzare l'attraversamento dello Stretto ci vedono assolutamente disponibili. Sia chiaro, però, che il nostro Governo sta scommettendo sul trasporto ferroviario e che per noi l'alta velocità per poter passare da Messina a Reggio Calabria in tre minuti rimane una necessità fondamentale. Solo così potremo fare della Sicilia una piattaforma logistica del Mediterraneo e dare ai siciliani trasporti degni di una Nazione civile». 
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Marco Falcone, assessore regionale ai Trasporti

“Se in Italia e in Sicilia lasciamo tutto com'è, senza grandi opere e ponte, saremo anche in futuro periferia della periferia -incalza Falcone. La vicenda del blocco del Canale di Suez ha un pregio: mostra a tutti chiaramente l'enorme quantità di navi e merci che ogni giorno passa da lì e giunge nel nostro mare, mentre noi restiamo a guardare. Al momento, container e altre ricchezze sono tutte bloccate dalla nave incagliata. Quando riaprirà il Canale, miliardi di euro di commerci torneranno a passarci accanto, noi fermi, alla volta dei porti dell'Europa che conta. Ecco perché vogliamo il ponte sullo Stretto di Messina e la relativa Alta velocità. Non ci interessano gli slogan. Ne parliamo e ci battiamo perché queste infrastrutture sono una esigenza vitale per l'Isola e tutto il nostro Paese. Servono a costruirci un domani”.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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