Piano di Riequilibrio, Basile a Palermo e la città aspetta il verdetto sul dissesto

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Federico Basile

MESSINA. Il conto alla rovescia è iniziato. Se le indicazioni saranno rispettate, prima di Ferragosto la città saprà se sarà dichiarato il dissesto. Domani alle 11 il sindaco Federico Basile fornirà le ultime spiegazioni ai magistrati della Corte dei Conti. Poi, ci sarà solo da aspettare il verdetto, anche se la relazione del magistrato istruttore Giuseppe Urso non promette nulla di buono.

A palazzo la tensione si taglia con il coltello, perché nella relazione lunga 103 pagine di Urso sembra inchiodare chi ha avallato e firmato l'ultima versione del Piano di Riequilibrio.

Sia con la stampa che con i consiglieri Basile si dichiara tranquillo e sicuro che il Piano passerà, ma le perplessità degli addetti ai lavori, basate su quello che si legge nella relazione di Urso, sono davvero tante ed è difficile credere, anche se tutti lo spereranno fino all'ultimo, che durante l'adunanza di domani riesca a ribaltare la decisione che sembra essere anticipata dalla relazione del magistrato istruttore e a evitare la dichiarazione di dissesto che dal 2013 pende come una spada di Damocle sul futuro del territorio.

La replica è già stata inviata per iscritto entro le 13 del 7 luglio, ma domani il sindaco di Messina potrebbe produrre “ulteriori atti e documenti in relazione allo svolgimento del contraddittorio”.

Una relazione complessa, dettagliata, che smonta pezzo per pezzo il Piano di Riequilibrio, quella di Massimo Giuseppe Urso. Tra fondi vincolati utilizzati per altri scopi, mancati accantonamenti per i contenziosi a partire da quello con l'ATO3 (al quale sono dedicate oltre 2 pagine), l'aumento dei costi della politica di gatte da pelare ce ne sono un bel po'.

“La nuova versione del Piano dispiega i suoi effetti negli esercizi 2022/2033 -si legge nella relazione- al fine di
garantire la copertura di passività pari ad euro 120.466.837,63, le quali, sommate alla restituzione del fondo di rotazione, pari ad euro 34.636.187,68, raggiungono l'importo complessivo di euro 155.103.025,31. Dall'esame della massa passiva e delle misure finalizzate al recupero degli equilibri di bilancio e alla copertura della situazione debitoria emergono le criticità ampiamente segnalate nella presente relazione, con particolare riferimento ai debiti fuori bilancio e alla situazione del contenzioso. In merito alla misure previste nel Piano per il ripiano della massa passiva, sono emerse altrettante criticità, sulle quali l'Ente è chiamato, in sede di contraddittorio, a fornire ulteriori chiarimenti indicati nella presente relazione. Anche in ordine alla situazione finanziaria attualizzata, l'esame dei documenti contabili ha fatto emergere la sottostima dei fondi accantonati (in particolare FCDE e contenzioso), con riflessi sul risultato di amministrazione e sul recupero del disavanzo. Emergono, altresì, ulteriori criticità relative: 1. alle risultanze generali degli equilibri di parte corrente di competenza e di cassa; 2. all'incremento delle spese correnti; 3. agli effetti sull'evoluzione della cassa, derivanti dalle mancate riscossioni degli accertamenti di competenza e dei residui; 4. risultati negativi della gestione dei residui, scarsa capacità di riscossione dei residui attivi e di pagamento dei passivi e permanenza di residui attivi e passivi di elevata anzianità”.

Insomma, nero su bianco sembra esserci, a meno di auspicabili smentite per il futuro della città il 18 luglio prossimo, una vera e propria Caporetto del cosiddetto “Modello Messina” che l'ex sindaco Cateno De Luca, autore del Piano di Riequilibrio (per il quale dichiarò nel febbraio del 2022 poco prima di dimettersi per tentare la scalata alla presidenza della Regione Sicilia: “Non me ne potevo andare lasciando aperto un argomento così delicato. Rivendico la paternità di quello che ho fatto prendendomene la responsabilità”) insieme all'attuale primo cittadino Federico Basile, ha sempre dichiarato di voler esportare altrove.

 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.