Ordinanza movida messinese, PMI Sicilia e ALCES: “È proibizionismo, ricorreremo al TAR”

MESSINA. Un'ordinanza proibizionista che massacra la già boccheggiante economia della Città dello . La pensano così PMI Sicilia e ALCES (Associazione locali centro storico Sicilia) che minacciano di ricorrere al TAR in merito all'ordinanza emessa dal Comune di Messina che impone ferree restrizioni per la somministrazione di bevande alcoliche durante i fine settimana, cui si aggiunge un limite “improponibile” all'orario di chiusura. Il provvedimento è destinato a fare discutere, perché molti imprenditori sono pronti a consegnare le chiavi dei propri locali al sindaco, non potendo coprire i costi di gestione. “L'ordinanza che vieta la vendita di alcolici dopo le 20 è una nuova mazzata che si abbatte sulle teste di noi imprenditori – afferma Lino Santoro, delegato provinciale della PMI Sicilia – e che mette a rischio la tenuta delle nostre aziende, fortemente provate dalla chiusura per l'emergenza sanitaria. Sono certo che il sindaco Cateno De Luca, non appena rientrerà in città, raccoglierà le nostre istanze, perché siamo allo stremo delle forze. Siamo d'accordo con le misure idonee a garantire la movida sicura e prendiamo le distanze da chi non manifesta una certa responsabilità, ma il provvedimento che vieta a un bar di servire un amaro dopo le 20 o a una rosticceria di vendere una bottiglia di birra è una limitazione della libertà d'impresa. Con la mia associazione e con la ALCES, che raggruppa la quasi totalità della movida del centro storico e che ha deciso di federarsi con PMI Sicilia, siamo disposti ad aprire un tavolo di confronto per trovare una soluzione al problema. Soluzione che esiste ma che non può essere ricercata in una misura che riteniamo essere draconiana. Già abbia ridotto il nostro fatturato per il coronavirus. Non vorremmo che adesso ci venga assestato il colpo di grazia da questa amministrazione, che ha mostrato per il comparto del commercio”. Domenico Anna, rappresentante della ALCES e del “Movimento dei Tavolini”, annuncia che gli imprenditori sono disposti anche a ricorrere alla Giustizia amministrativa e a forme di protesta eclatanti. “Confido nel buonsenso del sindaco che ha mostrato di tenere ai messinesi e all'imprenditoria locale con le sue azioni eclatanti – dice Anna – schierandosi anche contro il ministro dell'Interno, ma se non arriveranno risposte concrete urgenti saremo costretti a impugnare l'ordinanza. La movida sicura deve essere garantita dalle istituzioni statali, cui spetta il compito di assicurare la presenza delle Forze dell'Ordine per i controlli necessari. A noi imprenditori spetta tenere un comportamento responsabile”.
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