Oneri concessori, l’Ordine degli Ingegneri: ritirare la delibera 219

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Santi Trovato, presidente Ordine degli Ingegneri di Messina

La prima richiesta, ma allora in sella c'era il commissario straordinario Luigi Croce, non ha avuto alcuna risposta. L'Ordine degli Ingegneri di Messina ci riprova e chiede al sindaco Renato Accorinti di ridurre il contributo degli oneri di urbanizzazione, che il 7 scorso è stato aumentato del 300%.

“La delibera 219 “Aumento Oneri Concessori” -spiega Santi Trovato, presidente dell'Ordine degli Ingegneri- ha creato effetti di grave disagio nel comparto edilizio messinese ed è continua causa di lamentele da parte dei professionisti. Con la suddetta delibera infatti, il contributo dovuto al (che dal 1998 al 2012 è cresciuto in media dell'1% per l'urbanizzazione o del 3% annuo per la costruzione) in un solo aggiornamento è stato incrementato di quasi il 300% per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione e del 15% per il contributo dovuto per costo di costruzione.

Questi aumenti –spiega Trovato- oltre a essere sproporzionati, hanno creato notevoli ripercussioni sullo stagnante mercato immobiliare, determinando nel comparto crisi di lavoro e quindi diminuzione del livello di occupazione”.

I costi applicati a Messina, Catania e Palermo sono sostanzialmente simili fino al 2012. L'anno dopo invece, a Messina si registra una brusca impennata: 332,64 euro per l'articolo 6 (costruzione) e 35 euro per l'articolo 5 (urbanizzazione). A Catania e Palermo invece, i costi sono variati in maniera poco significativa.

“Questi dati –aggiunge ancora Trovato- si commentano da soli, evidenziando che a Messina a parità di superficie e volume realizzato, si applica un pagamento degli oneri concessori che è il triplo di quello dovuto a Catania e Palermo. Tali valori porterebbero alla conclusione che un immobile a Messina ha un valore di mercato triplo rispetto ad un analogo immobile sito a Catania o a Palermo”.

L'Ordine degli Ingegneri di Messina chiede il ritiro della delibera 219 e l'avvio “di tutte le azioni necessarie che possano portare i valori dovuti ad un aumento coerente con gli anni passati e che tenga conto altresì del grave momento di crisi che l'edilizia attraversa in Sicilia e a Messina e, in particolare, delle ovvie ripercussioni che tale sproporzionato aumento sta avendo sul tessuto sociale della città”.

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