Fashion killer all’attacco

modaChe stiate passeggiando per Messina o per una delle più grandi metropoli del mondo, quello che salta subito agli occhi, per quanto banale, è che ogni giorno si ha a che fare con persone diversissime tra loro. C'è chi ama lo sport, chi la lettura, chi la politica. Ecco, io ho una passione viscerale per la moda. Cammino per strada, vado all'università, frequento locali ed inevitabilmente l'occhio mi cade sulle più o meno opinabili scelte stilistiche di chi mi circonda.

Ovviamente non sono un guru della moda, ma sono un' del buon gusto e come tale spesso resto colpita dalle numerose cadute di stile di molti miei coetanei che bestemmie a parte (ormai diventate un vero e proprio „must“) cercano spesso modi particolari per far risaltare la loro personalità. D'altra parte, è anche vero che a Messina non ci sono tutti questi esempi di buon gusto tanto nel comportarsi quanto nel vestire e anche la scelta di negozi accessibili a tutti i target è piuttosto limitata.

In linea di massima, ci si limita a comprare nei negozi più o meno alla portata di tutti. Questi ultimi a onor del vero offrono linee abbastanza attuali, e anche in questo caso bisogna saper scegliere. Ma se tutta Messina compra negli stessi, pochi negozi qual è il risultato? E' facile, praticamente diventa “la città dei replicanti”: diverso il fisico, diversa la faccia, ma i vestiti sono gli stessi. Vorrei proprio chiedere alle mie lettrici, quante di voi hanno il classico maglione di Zara in svariati colori? E l'intimo di Tezenis? O le borse Carpisa? Quasi tutte immagino. Ora, parlando di moda, non posso astenermi dal segnalare non tanto delle famosissime “fashion victim” (vittime della moda, letteralmente) quanto piuttosto quelle che io definisco “fashion killer”.

In particolare, mi riferisco a coloro che semplicemente ignorano ogni richiamo al buon gusto. Recentemente, ho visto ragazze con leggins e zainetti zebrati ed altri improbabili indumenti girare per le vie della città. Da quel giorno un dubbio mi tormenta: dove, dove hanno trovato “cose” del genere? Forse esiste in città un negozietto degli orrori del quale sono all'oscuro? In ogni caso, l'unica cosa che mi è venuta in mente dopo lo sgomento è stata: „Va bene la libertà di espressione, posso anche chiudere un occhio per le ragazze che in discoteca indossano delle magliette come se fossero vestiti lasciando molto poco all'immaginazione, ma le ragazze zebra proprio no!!“.

Ma la gamma ridotta delle scelte non si limiti solo ai negozi di abbigliamento e accessori. Per chi ha tra i 14 ed i 22 anni, le uniche cose da fare a Messina durante il sono il cinema (a guardare i film in streaming dal computer ci si passa tutto il resto della settimana), andare a ballare in uno dei pochi e sovraffollati locali in città, mangiare in pizzeria o, in alternativa, stare seduti per ore in un bar. E dopo questo breve excursus dei passatempi che la nostra città ci offre posso solo aggiungere: che noiaaaaaa!

Prima di compiere 18 anni pensiamo che le opportunità di divertimento a Messina siano limitate per la mancanza di un mezzo con il quale spostarsi, perchè di sera a piedi i posti raggiungibili dal centro sono pochi. Io ero la prima a pensarlo, ma da quando guido mi rendo conto di quanto mi sbagliassi. E' vero, ora posso andare in posti più lontani, ma alla fine anche in periferia sono sempre bar, sempre discoteche, sempre cinema e pizzerie. E allora, dov'è l'alternativa?

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