Messina, via delle Mura: cronaca di una tragedia annunciata, la paura dei residenti

Mappa Messina fine 800
Mappa di Messina di fine ‘800

MESSINA. Temono una tragedia improvvisa gli abitanti di via delle Mura, piccola stradina che dalla chiesa di Pompei collega con la scalinata che immette in viale Regina Margherita, alle spalle della chiesa di Lourdes. Alcuni mesi fa, dopo decenni di promesse di risanamento della zona mai mantenute, finalmente sono state abbattute una dozzina di casette fatiscenti risalenti agli anni successivi al terremoto del 1908. Come spesso accade a Messina, città della mezza birra, della mezza con panna e del mezzo freddo, anche in questo caso i sono stati lasciati a metà, con un vecchio muro di delimitazione che non è stato abbattuto.

Secondo la Soprintendenza si tratta di un'antica cinta daziaria, ma basta verificare sulle cartine d'epoca per rendersi conto che non è così, perché la cinta daziaria era posta più in basso, a livello dell'attuale San Luigi, e quello che è stato lasciato in piedi con grande pericolo per i residenti in realtà è solo un muro di cinta, senza alcun pregio storico o architettonico. Tra l'altro, se così non fosse, allora sarebbe davvero difficile comprendere perché la Soprintendenza non si sia immediatamente attivata dopo l'abbattimento delle casette per recuperarlo e restituirgli la giusta dignità. Invece, oltre ad avere lasciato in bella vista intonaci e piastrelle degli alloggi demoliti, non risulta che il muro sia soggetto a vincolo definitivo, se non quello per i manufatti con oltre 70 anni di età: è stato solo stralciato dal progetto di demolizione e il proprietario, che è il Comune, avrebbe dovuto attivare un procedimento specifico.

Invece nulla. Solo degrado e paura per quello che potrebbe succedere, visto che prima era appoggiato alle casette abbattute e adesso è rimasto in piedi senza alcun sostegno. Tra l'altro, secondo una relazione dei Vigili del Fuoco, che non hanno posto alcun vincolo all'abbattimento, essendo ammalorato nel tempo potrebbe avere dei cedimenti. Ma Palazzo Zanca, vai a sapere perché, ha sposato le posizioni della Soprintendenza e tutto è rimasto così come si vede nelle foto.

Tra l'altro, aspetto da non sottovalutare, in caso di incendio proprio a causa del muro che riduce sensibilmente la carreggiata, un mezzo dei Vigili del Fuoco non riuscirebbe a passare e con un'auto parcheggiata sarebbe lo stesso anche per un'ambulanza. Non a caso, per ritirare la spazzatura la Messina Servizi manda i mezzi piccoli e non quelli grandi. Eliminando il muro, invece, si potrebbe creare un parcheggio a spina di pesce, rendere la viabilità più fluida e dare ai residenti la certezza di non essere cittadini di serie B.

 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.