#Messina. Svincoli, indennità mai pagate. I DR accusano i dirigenti comunali

Da quasi 20 anni hanno diritto a un indennizzo, ma nessuno li ha mai risarciti. Sono i proprietari delle case coinvolte loro malgrado nei lavori degli svincoli di e Annunziata perché poste sotto il viadotto Ritiro. Dal 1997, quando fu posata la prima pietra, non sono stati compensati per i disagi patiti.

Le loro richieste all'Amministrazione Accorinti sono state presentate oggi durante una conferenza stampa organizzata dai Democratici Riformisti. Oltre alla capogruppo Elvira Amata, presenti all'incontro i consiglieri comunali Rita La Paglia, Santi Sorrenti e Carlo Abbate. A loro si è affiancata la presidente del Emilia Barrile.

“Le case sono in pericolo -ha spiegato Abbate- essendo in massima parte lesionate. Da anni i proprietari sono in attesa di risposte in merito all'indennità di cui hanno diritto. Si tratta di 150 famiglie le cui abitazioni sono state de tempo periziate e a cui è stato riconosciuto un risarcimento complessivo di 4 miliardi e mezzo di vecchie lire”.

Su espressa richiesta degli interessati il segretario generale Antonio Le Donne ha istituito un apposito ufficio, che però non è attivo perché manca il personale per poter liquidare le indennità attese da 18 anni.

Il rischio è quello di dar luogo a nuovi debiti fuori bilancio pur in presenza delle somme previste. Una decina di famiglie si è già rivolta agli avvocati per farsi riconoscere somme anche superiori alle originarie perizie.

“È inutile presentare interrogazioni all'amministrazione -dichiara il consigliere della V Circoscrizione Bernardo Famà. Oggi siamo già quattro, senza aver ricevuto alcuna risposta. È inaccettabile procedere ai nuovi lavori senza aver provveduto a pagare le precedenti indennità”.

Sulla stessa linea il presidente del V Quartiere Santino Morabito. “Le risposte alle interrogazioni presentate dai consiglieri comunali non sono un optional per l'amministrazione –ha puntualizzato. E siamo fortemente critici nei confronti dei dirigenti comunali, che non decidono e si trincerano dietro la mancanza di personale”.

A tirare le conclusioni la capogruppo Amata, che chiude la conferenza stampa con una palese ovvietà. “Non vi sarebbe stato bisogno neanche di costituire un apposito ufficio per pagare gli indennizzi –ha spiegato. Essendoci le perizie e i fondi a disposizione, si doveva solo pagare. Sarà cura dei DR e della presidente del Consiglio Comunale chiedere al direttore generale Le Donne di incidere sulla macchina amministrativa e richiamare il dirigente competente all'ordine”.

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