#Messina. Differenziata, dal 2017 nuova stangata per i messinesi
L'ARS dà il via libera all'articolo 35 e per Messina è in arrivo una nuova stangata. E' stata infatti istituita un'ecotassa per i Comuni che non raggiungono almeno il 65% di raccolta differenziata.
Di fatto, sarà tributo speciale che entrerà in vigore dall'1 gennaio 2017. Più alta sarà la quantità di rifiuti conferita in discarica, più l'ecotassa da versare alla Regione Sicilia aumenterà.
E visto che, a meno di clamorose rivelazioni delle quali però non c'è traccia sul sito di MessinAmbiente, in riva allo Stretto ci si attesta a malapena intorno al 10%, a dispetto delle dichiarazioni trionfali dell'amministrazione accorinti (che alla fine del 2014 ha considerato un successo avere raddoppiato il dato del 5%) difficilmente nei prossimi 10 mesi si riuscirà ad arrivare a quota 65% e a evitare quest'ulteriore esborso ai messinesi.
L'ecotassa sarà quindi tanto più alta in maniera inversamente proporzionale alla quota di raccolta differenziata raggiunta. E in una città dove la tassa sui rifiuti è già altissima a dispetto di un servizio decisamente scadente, l'approvazione dell'articolo 35 ha il sapore amaro della beffa.
Ben diversa la situazione nei Comuni virtuosi grazie a un emendamento del Movimento 5 Stelle approvato dall'ARS e condiviso dal Governo Crocetta, che per gli enti locali che raggiungono almeno il 65% di raccolta differenziata stanzia 15 milioni di euro da spendere per progetti di recupero e riciclo dei materiali.
“C'è una Sicilia che ama premiare chi crede nella differenziata -afferma il parlamentare5 Stelle Gianpiero Trizzino. Noi rispondiamo in questo modo a quegli assessori che vogliono punire i cittadini con la costruzione di nuovi inceneritori”.