Messina, l’anno che verrà…
Con la sconfitta di Mugnano il Messina chiude il girone d'andata con 26 punti in classifica, ottavo posto e la zona play off a pochi passi. E' stata fino in questo momento la stagione migliore della gestione Sciotto (non che fosse facile fare peggio degli ultimi due anni, e menomale). Non vogliamo soffermarci troppo su quanto accaduto ieri contro il Giugliano, ci limitiamo solo a dire che i peloritani sono riusciti a fornire una buona prestazione in un campo molto complicato, per tanti motivi, condizionato dal contorno (ma in Serie D purtroppo è normalissimo) e da un arbitro forse non propriamente eccelso in certe scelte.
Due parole però bisogna spenderle: la reazione dei ragazzi di Zeman dopo lo svantaggio non è mancata, e l'espulsione probabilmente ingiusta di bruno a fine primo tempo sembrava complicare le cose ai biancoscudati, che dopo il 2-0 di Orefice sono riusciti a riprendere la retta via con la rete di Crucitti e il rigore conquistato da Rossetti, con lo stesso numero 9 però ipnotizzato dall'ottimo Mola nella trasformazione dal dischetto. Si sono viste cose positive nel ventoso pomeriggio di Mugnano: capacità di reazione nonostante le condizioni meteo avverse e l'accoglienza non propriamente facile delle zone campane, un buon giro palla e diverse azioni pericolose smorzate da un ultimo passaggio che fatica ad arrivare (ma anche qui si può giudicare poco perché il vento condiziona sia quando si trova a favore che contro). Semplicemente il Giugliano è stato più abile a sfruttare le occasioni avute, il Messina no.
“L'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va”
Cantava Lucio Dalla in L'anno che verrà: questo Messina con Zeman in panchina ha invertito la rotta, è innegabile, ma ci sono dei tasselli importanti ancora da piazzare, perché è impensabile poter concludere con questa rosa il campionato. Il mercato di Serie D è finito, a gennaio aprirà quello dei professionisti, e prima del match casalingo con il Troina di giorno 5, sfida inaugurale del girone di ritorno il tecnico dovrà necessariamente avere a disposizione quel centrale difensivo tanto richiesto in queste settimane, perché l'assenza di Bruno dovrà essere coperta degnamente da qualcuno già pronto, fatto e finito, non ce ne vogliano i giovani, per loro ci sarà tempo in futuro. Al Messina adesso serve concretezza, nella costruzione della rosa innanzitutto e nelle giocate in campo. Due settimane, con l'anno nuovo all'orizzonte per confermare una volta per tutte il salto di qualità che questa società si è prefissata ormai da anni. Il momento è maturo, non si può attendere un giorno in più, una giornata in più, una partita in più.
Il campionato ci sta dicendo che nessuno è imbattibile, che la corazzata Palermo, tanto conclamata a inizio stagione, sta realmente capendo cosa voglia dire stare in Serie D, lo dimostrano le caterve di punti persi nelle ultime settimane e le stentate vittorie contro Messina e Castrovillari. I peloritani, con quei punti che mancano per svariati motivi, potevano ancora essere in lotta persino per i primissimi posti, ma con i “se” e i “ma” non si va da nessuna parte. L'obiettivo play off è ampiamente alla portata, lo diciamo da settimane, da quando Zeman si è seduto su questa panchina (e speriamo ci resti, che non si faccia condizionare da qualche soggetto sparso in giro tra i campi dilettantistici e che non sa cosa voglia dire la parola sport). E' un progetto che coinvolge tutti, adesso è il momento di dire con estrema fermezza quanto siamo stufi di vivere in questo campionato così poco appetibile e obiettivamente bruttissimo da vedere e affrontare, ma la realtà è questa: sta a noi, tutti, cercare di cambiarla, bisogna solo essere in grado di farlo nel modo giusto…
Buon natale e felice 2020 a tutti.