Merì, morte Ayman Sarti, due indagati per false informazioni al Pubblico Ministero
MESSINA -Nel caso della tragica morte di Ayman Sarti, il giovane trovato carbonizzato lo scorso 6 febbraio nel parcheggio Italia '90 a Merì, si sono svolti recentemente sviluppi significativi. I Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, guidati dal Capitano Lorenzo Galizia, hanno notificato avvisi di garanzia per false dichiarazioni al Pubblico Ministero.
Le indagini su questa terribile vicenda sono state condotte con grande meticolosità fin dall'inizio. Le prime impressioni suggerivano la possibilità di un suicidio, e questa ipotesi – sostenuta anche dal nostro giornale – è stata confermata dalla Procura locale, diretta da Giuseppe Verzera, che indaga per istigazione al suicidio.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a un uomo di 44 anni e a un 19enne marocchino, indicando che potrebbero essere coinvolti in false dichiarazioni fatte nel corso delle indagini sulla morte di Ayman Sarti. Questi sviluppi pongono l'accento sull'importanza dell'accuratezza e della completezza delle informazioni fornite alle autorità durante le indagini su casi di questa natura.
Il caso di Ayman Sarti ha scosso profondamente la comunità locale e ha suscitato un forte interesse mediatico. Le autorità stanno lavorando diligentemente per far luce su tutti gli aspetti di questa tragedia, garantendo che giustizia sia fatta per il giovane deceduto e che tutti coloro che potrebbero essere coinvolti in qualsiasi modo siano sottoposti a indagini approfondite.
La notifica degli avvisi di garanzia è un passo significativo in questo processo investigativo in corso, con la Procura sempre vigile e attenta a dare le risposte che la famiglia Sarti e il suo legale Giuseppe Coppolino attendono dalla sera del 6 febbraio scorso.