Maregrosso – Cose da matti, da domani il quartiere rivive

Maregrosso cose da mattiLa zona di Maregrosso non è solo degrado e desolazione.

Potrebbe sembrare una dichiarazione azzardata, ma chiunque volesse ricredersi è invitato ad accantonare i pregiudizi e presentarsi domani alle 17.30 in punto davanti alla cosiddetta “casa del puparo” in via Maregrosso 20, per partecipare all'evento Maregrosso: Cose da matti organizzato da Zonacammarata, un gruppo di messinesi dalla spiccata sensibilità artistica e sociale che dal 2011 lavora a un progetto di studio, restauro e riqualificazione artistica e culturale della casa e dell'opera del cavaliere Cammarata.

Più che un puparo, Giovanni Cammarata è stato un pittore e scultore, di quelli che la critica postuma definisce naif. In parole povere, uno che avrebbe strabuzzato gli occhi con aria interrogativa davanti alla parola vernissage e che probabilmente non si è mai neanche avvicinato a una galleria d'arte. Un uomo cresciuto tra le baracche della periferia , che per una miracolosa spinta innata è riuscito a vincere il degrado fisico e morale che lo circondava dedicando tutta la sua vita a creare bellezza sotto forma di sculture visionarie e coloratissime che ancora oggi adornano quel che rimane della sua casa di via Maregrosso, da lui all'epoca rinominata, con una non ufficiale (e provocatoria) scritta a pennellate nere via delle Belle Arti.

Sottovalutato quando non apertamente osteggiato dai suoi concittadini, Cammarata ha però richiamato l'attenzione della critica internazionale e oggi occupa le pagine di prestigiose pubblicazioni di settore.

I ragazzi di Zonacammarata hanno raccolto non solo la sua eredità materiale, ma soprattutto quella spirituale, e l'evento in programma per domani pomeriggio ne è una dimostrazione.

Dopo la visita alla casa di Cammarata (per buona parte distrutta per far posto al parcheggio di un supermercato), si proseguirà con una breve passeggiata a piedi per arrivare in via Crocerossa 8, all'Ecolab dell'ingegnere ambientale ed artista Linda Schipani, specializzata nel riciclo di scarti industriali in oggetti di design, dove con una serie di interventi si entrerà finalmente nel vivo delle attività e delle proposte del gruppo.

Ci sarà Eva Di Stefano, decana della storia dell'arte italiana, fondatrice dell'Osservatorio Outsider Art e della Rivista O.O.A., l'unica rivista italiana ad occuparsi di artisti irregolari, edita da Glifo Edizioni. Ci sarà L'architetto Carmelo Celona, in qualità di tecnico dell'assessorato alla Cultura del Comune di Messina,  che presenterà lo stato dell'arte del progetto di riqualificazione. Ci sarà anche l'antropologo genovese Gabriele Mina, uno dei principali studiosi del fenomeno outsider art in Italia.

Non mancheranno naturalmente le relazioni delle vere anime di Zonacammarata. Pier Paolo Zampieri, sociologo urbano in forze all'Università di Messina, che racconterà le numerose scoperte e le prospettive che rendono l'arte di Cammarata un paradigma del disastro della modernità in riva allo stretto, e Mosé Previti, che in qualità di storico d'arte presenterà l'evento conclusivo nonché fiore all'occhiello della giornata ovvero la mostra di Gaetano Chiarenza, che sarà inaugurata sempre domani alle 20 nei locali di un'altra insospettabile oasi di bellezza nascosta tra i vicoli di Maregrosso (all'angolo tra via Roma e via Crocerossa), Il pensatoio di Vittorio: un capannone pieno di oggetti di antiquariato e stranezze di ogni genere, una vera e propria stanza delle meraviglie.

E qui si demistifica il senso del nome scelto per l'iniziativa, Cose da matti. Il messinese Chiarenza, infatti, affetto da schizofrenia disorganizzata, arrivò a scoprire il suo talento pittorico tra le pareti dell'ex nosocomio Mandalari, quando durante alcuni lavori di ristrutturazione della struttura un gruppo di ausiliari decise di realizzare un murales: l'ignaro paziente prese i pennelli e cominciò a dipingere su un lenzuolo. Il risultato fu a dir poco esplosivo.

Il resto della storia, in 21 dipinti e 4 sculture inserite in un allestimento visionario, fatato, densissimo, lo si vedrà da domani e fino all'8 giugno prossimo. Proprio là, nel bel mezzo del quartiere più decadente (almeno così dicono) della città.

 

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