L’Orsa contro i tagli: si evita il dissesto per tutelare i politici

OrsaPoliclinico 8 11 20122
Una protesta dei lavoratori della SR Ristorazione organizzata dall'Orsa

Disco rosso del sindacato Orsa ai tagli voluti dal commissario straordinario del Comune Croce.

In particolare, lo si accusa di voler evitare  la dichiarazione di dissesto senza garantire servizi sociali, trasporti, la raccolta rifiuti e l'assistenza a giovani, disabili e anziani.

“I nodi della malapolitica vengono al pettine ed a pagarne le spese sono sempre i soliti -commenta Mariano Massaro, segretario generale di Orsa Sicilia. Inaccettabili i primi provvedimenti di riduzione della spesa posti in essere dal commissario del Comune. L'annuncio della chiusura di Casa Serena è solo l'inizio di una fase di forte conflittualità sociale. Non è infatti condivisibile né plausibile far pagare la crisi del Comune ai più deboli.

Si vuole, a parole, mettere in atto un piano per evitare il default -denuncia Masaro- ma sembra chiaro che tutti i principali interventi di rientro saranno pagati comunque con sacrifici dei comuni cittadini e di tutti quei lavoratori precari e contrattisti che godono di minori garanzie. A questo punto ci viene il sospetto che si voglia evitare di certificare il dissesto unicamente per tutelare la ricandidabilità di quella classe politica che ha le maggiori colpe della crisi del comune di Messina.

A livello nazionale come quiterritorio vanno di moda i governi tecnici e i commissariamenti, il potere passa dalla politica sciupona al cinismo dei “tecnici” che dietro la maschera della sobrietà e del bon-ton celano sempre lo stesso obiettivo: superare la crisi e coprire gli sprechi solo a spese degli ultimi: degli anziani e dei lavoratori di casa serena, dei bambini che resteranno senza scuolabus e mensa scolastica, dei lavoratori ATM che hanno imparato a non mangiare per mesi, degli svantaggiati delle cooperative addette alla scerbatura a cui è stato negato anche l'umiliante salario di 400 euro al mese, delle guardie giurate e gli addetti alla mensa del policlinico, decimati dal direttore Pecoraro che oltre ai tagli sul costo del lavoro e sulla qualità del servizio da fornire ai degenti non sembra conoscere altro modo per far quadrare i bilanci.

Rischiamo di assistere  ad una mattanza -continua Massaro-  operata da chi non dovendosi misurare con l'elettorato  opera scelte che rischiano di azzerare lo stato sociale per superare la crisi, mentre i colpevoli, che siedono nelle poltrone a spese dei cittadini, tirano un sospiro di sollievo e brindano alla mancata dichiarazione del dissesto che li salva dall'onta della vergogna e li autorizza a ricandidarsi per organizzare futuri clientelismi e nepotismi con i soldi dei messinesi.

Come sindacato non permetteremo che azzerando tutti i diritti e licenziando migliaia di maestranze, si ottenga unicamente il risultato di tutelare  la casta politica a spese delle tasche e dello stato sociale dei cittadini messinesi.

Invitando i cittadini a spostare gli anziani in altre strutture, Croce rischia inconsapevolmente  di diventare  sponsor del privato di turno in sostituzione dei servizi pubblici. I servizi sociali diventano come il monopolio dei trasporti e tutto finisce in mano ai privati, che oltre al potere economico gestiscono le dinamiche politiche della città.

Caronte&Tourist, Blu Ferries, Ustica Lines. Sono solo alcuni esempi di privati che dopo il fallimento organizzato delle Ferrovie dello Stato gestiscono, a loro piacimento, un servizio pubblico di primaria importanza.

Alla luce di queste prime iniziative, temiamo che finirà così anche con l'assistenza agli anziani, con la scuola, con il trasporto pubblico locale e con la sanità. Un'evenienza che il debole tessuto sociale messinese non può certo tollerare e sopportare.

Oggi rischiamo di pagare anche le colpe di tutte quelle parti sociali -spiega ancora Massaro- che hanno assunto in questi anni  il ruolo di pompieri delle proteste, di quelle organizzazioni sindacali che pur di sedere nei tavoli delle trattative gestiti dal potere hanno firmato di tutto e autorizzato la macelleria sociale che oggi demagogicamente denunciano.

L'epoca  dei clientelismi e delle cogestioni politico-sindacali deve finire -denuncia l'Orsa. E' giunto il momento che il sindacato riassuma la guida delle lotte, abbandoni i sontuosi palazzi del centro città e torni in e sui luoghi di lavoro a lottare con i lavoratori, piuttosto che organizzare passerelle autoreferenziali.

Come OrSA siamo convinti che i sacrifici siano giustificabili solo se si rispetta il principio di reale equità e si garantiscono lo stato sociale e le fasce più deboli. Le amministrazioni antipopolari non si giustificano né si tollerano, non è più possibile travestire da vittoria le cocenti sconfitte che escono dai tavoli delle trattative riservati all'elite sindacale, non è più consentito coprire tutto con gli ammortizzatori sociali e dichiarare di aver salvato i lavoratori come alla Caronte&Tousist, dove si annuncia un drastico ridimensionamento della forza lavoro ed il sindacato prova a controllare la protesta sbandierando che i lavoratori saranno tutelati. Al Policlinico andranno a casa i 70 lavoratori della ristorazione e sempre lo stesso tipo di sindacalismo tranquillizza tutti, annunciando la rassicurante cassa integrazione.

Temiamo che -prosegue il segretario generale di Orsa Sicilia- una volta fatte le prove generali, la casta punti subito dopo all'obiettivo grosso. Dopo Casa Serena sarà la volta dell'Atm e poi chissà, mentre parte del sindacato, invece di lottare  mira a mantenere i propri privilegi che assomigliano tanto a quelli della casta che dice di voler combattere.

Siamo certi -spiega Massaro- che le risorse per salvare le casse comunali si possano reperire altrove. Basta avere il coraggio di attaccare anche gli interessi, gli sprechi e le rendite dei ceti fino ad oggi tutelati dopo aver finito finalmente di massacrare chi già era sull'orlo della povertà.

Subito dopo occorre valorizzare le risorse del territorio e attrarre sviluppo salvando e creando occupazione. E' giunto il momento di unire le lotte con un unico obiettivo e porre un argine compatto contro la politica dei tagli indiscriminati che farebbe di Messina un ricettacolo di disoccupati e un deserto produttivo. In questo senso l'Orsa sarà sempre in prima linea ed al fianco di chi lotta per il bene comune di questa città”.

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