La sfida della Cisl per il territorio: Messina Impresa Futuro

Assemblea generale Cisl2
Da sinistra: Tonino Genovese, Annamaria Furlan e Maurizio Bernava

Il lavoro che cambia e come affrontare una rivoluzione che dovrà essere anche culturale. Sono stati i temi dello sviluppo, della , della rappresentatività e della valorizzazione del territorio a caratterizzare l'assemblea generale della Cisl di Messina che si è tenuta ieri pomeriggio all'Auditorium della Gazzetta del Sud alla presenza del segretario nazionale Annamaria Furlan e del segretario regionale Maurizio Bernava.

A tracciare la linea dei lavori è stata la relazione del segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese, che ha sottolineato come le nuove regole daranno una mano per fare chiarezza e avere certezza sulla rappresentatività.

Ma Genovese ha evidenziato gli aspetti locali sottolineando come “in provincia di Messina il lavoro è cambiato non tanto e non solo per la crisi, ma soprattutto per la difficoltà economica e strutturale del territorio, che ha precarizzato i rapporti di lavoro oltre che contenere il numero di occupati”.

Il numero uno della Cisl messinese ha presentato anche il dossier aggiornato sull'occupazione in provincia con i dati delle assunzioni e dei licenziamenti suddivisi in base ai Centri per l'Impiego e lanciato l'idea e la proposta di Messina Impresa Futuro.

“Ci aspettano sfide nuove -ha quindi aggiunto Genovese. Non è possibile immaginare un territorio che continui a vivere di rendita. Dobbiamo pensare a costruire un territorio che viva di produzione, che favorisca la produzione di reddito. Per fare questo c'è bisogno di una impresa.

E ci piace tanto immaginare Messina Impresa Futuro, per partire da alcuni punti fermi come il valore della cultura, il valore del bello, del turismo, della produzione. Con alcuni punti fermi: la città metropolitana, il mantenimento dell'Autorità Portuale, un nuovo sistema di trasporti e infrastrutture che sono indispensabili per favorire il territorio”.

Messina Impresa Futuro è la proposta e la sfida che la Cisl lancia per rivitalizzare il territorio. “Un'impresa -ha spiegato Genovese – che, tra le altre, sappia affrontare una sfida nuova per valorizzare le risorse del territorio (Mare, Monti, Saperi, Sapori) ne tuteli la fragilità idrogeologia, che metta a sistema e integri i vari settori, che combatta la mala politica e la burocrazia, che concorra al riordino della Pubblica Amministrazione e delle fallimentari società partecipate, che pretenda il recupero del gap infrastrutturale e la realizzazione di un piano complessivo della mobilità integrata e che imponga un coerente e funzionale Welfare di protezione sociale.

Dobbiamo impegnarci tutti insieme, unendo le forze. Questa consapevolezza deve abbattere l'ostacolo dell'interesse personale, perché l'egoismo brucia ricchezza quanto la corruzione. Un percorso di sviluppo che parta dalla cultura e dal turismo. Il nostro territorio è ricchissimo di risorse: bellezze naturali, architettoniche, culturali e di quel bene intangibile che è la particolare umanità che vive in quest'area, ma stenta ad utilizzare queste ricchezze e quindi a trasformarle in fatti che abbiano rilevanza economica. Il territorio, come qualsiasi altra cosa, ha bisogno di essere adeguatamente promosso per essere valorizzato.  Attraverso un sistematico marketing territoriale”.

“Di lavoro lavoro e sviluppo non bisogna più parlarne ma occorre fare scelte concrete -ha fatto da eco il segretario generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava. Per questo abbiamo contribuito a costruire e abbiamo sostenuto la scelta innovativa del sindaco di Catania Enzo Bianco. Ci vuole un protagonismo che parta dal basso, dai sindaci, dai lavoratori, dal mondo imprenditoriale perché la Regione Sicilia è in ritardo sulla programmazione dei fondi comunitari, ma i fondi ci sono e serve un segnale innovativo che apre strada nuova. Messina, tutta l'area messinese, deve entrare nella programmazione sia quando si parla di sviluppo, sia per il sistema infrastrutturale. L'area metropolitana dello Stretto deve essere un punto fermo per tutto il sistema dell'Est Sicilia. Ma non bisogna più affidarsi a una classe politica che aspetta i fondi dall'alto. Il tempo dei trasferimenti è finito, non si può aspettare il politico amico. A Messina serve essere protagonista, non spettatore passivo. Partiamo dalle eccellenze, dal patrimonio artistico, culturale e paesaggistico”.

A chiudere i lavori Annamaria Furlan, segretario nazionale della Cisl che ha lanciato una esortazione. “L'Italia riparte nel proprio sviluppo se riparte tutta, il Sud come il Centro e il Nord. Abbiamo bisogno di creare un sistema Paese che sia a favore del lavoro e degli investimenti. Ricerca, formazione, innovazione, infrastrutture sono i punti fondamentali da affrontare.

Già l'accordo sulla rappresentanza è un capo saldo, che fissa le nuove regole, certifica iscritti e definisce con chiarezza come arrivare ai contratti nazionali, locali e aziendali. Questa chiarezza deve essere una leva per la competitività. Ma è solo un pezzo del mosaico, perché bisogna ripartire dallo sviluppo e mettere al centro il lavoro e una riforma del fisco che renda più pesanti le buste paga di lavoratori e pensionati”.

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