L’ACR trova il primo punto stagionale contro la Lupa Roma

ACR 7 9 2014
Stefani vicino al gol al 93' in pieno recupero

Con un finale arrembante il Messina trova il pareggio contro una buona Lupa Roma. Al San Filippo termina 2-2. Nigro porta in vantaggio i padroni di casa, Tajarol e Celli ribaltano il risultato ma capitan Giorgio trova il gol a pochi minuti dal fischio finale. Giallorossi ancora in ritardo di condizione.

Dopo la deludente prestazione di Barletta, il Messina fa il proprio esordio al San Filippo nella seconda giornata del girone C di Lega Pro. Avversario del giorno la Lupa Roma, reduce dalla vittoria casalinga ai danni del Lecce. Con una decisione giunta tre ore prima del , la Prefettura di Messina apre lo stadio agli oltre 1500 abbonati.

Mister Gianluca Grassadonia è costretto a rinunciare a Errico Altobello, mentre capitan Corona, per via delle regole sull'età media, si accomoda in panchina in favore di Bjelanovic.

Messina subito in vantaggio: corner dalla destra di Pepe, Nigro svetta più in alto di tutti e la butta in fondo al sacco (6′). Si tratta del primo gol stagionale per i giallorossi.

I peloritani continuano a spingere con Donnarumma e reclamano un rigore per un'entrata sospetta ai danni di Bucolo, ma il signor De Angeli non è dello stesso avviso. Sul conseguente contropiede Moras calcia dalla distanza e Lagomarsini blocca in due tempi (15′).

Perrulli, che ha già fatto male al Messina ai tempi della serie A con la maglia dell'Ascoli, è il più pericoloso dei suoi. Sul finire della prima frazione di gioco l'esterno laziale impegna con un gran tiro da fuori Lagomarsini, costretto a rifugiarsi in calcio d'angolo.

Il secondo tempo comincia con il neo acquisto Cane al posto dell'ammonito Donnarumma e Benvenga che passa sull'out sinistro. La Lupa Roma torna in campo con lo stesso undici iniziale.

I laziali cominciano in modo aggressivo e trovano subito il pareggio. Il Messina si fa bucare sulla fascia destra, Celli si incunea in area e la mette dentro morbida, Lagomarsini non esce nell'area piccola e si fa anticipare di testa da Tajarol (8′).

Gli ospiti sembrano aver preso il controllo del pallino in questa seconda frazione e vanno vicini addirittura al vantaggio con un tiro di Celli che si spegne di poco sul fondo (14′). Grassadonia corre ai ripari e inserisce Corona per il giovane Paez.

Proprio il bomber peloritano perde palla in attacco, lascia il contropiede a Celli che dalla sua metà campo parte indisturbato e arriva fino all'area di rigore del Messina, dove fulmina Lagomarsini con un tiro di potenza (16′).

I padroni di casa, esattamente come a Barletta, anche per la scarsa condizione fisica di cui ha parlato mister Grassadonia nel pregara, scompaiono dal campo. Il giovane Izzillo sostituisce Bucolo in mezzo al campo ma il pallone scotta ed il Messina sembra mostrare qualche limite in fase di personalità.

Con la forza dei nervi e del tifo di casa, la squadra di Grassadonia torna all'attacco. Nigro crossa al centro per Benvenga, Rossini si salva con una parata miracolosa ma non può nulla sul tocco sotto porta di Giorgio Corona (34′).

La Lupa Roma sembra intimorita e i giallorossi ne approfittano. Izzillo prima calcia da fuori e costringe Rossini alla respinta con i pugni (35′), poi Enrico Pepe si inventa il tiro della giornata dai 35 metri, ma l'estremo difensore laziale si supera deviando sulla traversa (40′).

L'ultima palla gol è ancora del Messina con una mischia finale in area, ma Stefani spedisce incredibilmente sul fondo a pochi centimetri dal vantaggio (48′). Dopo tre minuti di recupero, arriva il triplice fischio di De Angeli.

Il Messina è parso in ritardo di condizione e con delle lacune che il mercato degli svincolati dovrebbe colmare. In attesa della prossima trasferta contro la Reggina, la reazione di nervi finale fa ben sperare i tifosi giallorossi. La Lupa Roma di Cucciari ha sfruttato e bene le tante disattenzioni dei padroni di casa. Il pareggio finale è un risultato giusto.

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