I sindacati bocciano i primi contratti del “nuovo corso” dell’Ente Teatro

Il teatro Vittorio Emanuele in una foto d'epoca

Un regolamento approvato senza fare troppa pubblicità e tre contratti che sono già stati segnalati  all'Ufficio Provinciale del Lavoro, all'assessorato regionale allo Spettacolo e al sindaco Renato Accorinti. È l'altra faccia della medaglia del nuovo corso dell'Ente Teatro di Messina.  

SLC Cgil, UILCOM Uil e Fials contestano il nuovo contratto, per il momento proposto solo a 3 , che definiscono anomalo.

“Il personale dell'area tecnica in organico al teatro Vittorio Emanuele è stato da sempre assolutamente insufficiente per poter svolgere le attività ordinarie di palcoscenico in quasi tutti i settori -scrivono i dirigenti sindacali Pippo Di Guardo, Nino Di Guardo e Carmelo Tavilla. Fin dal 1996 si sopperiva a queste carenze con le assunzioni di maestranze specializzate, che avevano superato delle pubbliche audizioni ed erano state inserite in apposite graduatorie, con contratti di lavoro subordinato.

Quest'anno l'Ente Teatro di Messina ha deciso di avvalersi delle professionalità di questi stessi lavoratori proponendo un contratto che riteniamo anomalo e che risulta fuori da qualsiasi presupposto giuridico.

Contrariamente a quanto prevede la “Lettera d'incarico per prestazioni occasionali”, i tre tecnici sono stati strettamente legati a una serie di vincoli quali la subordinazione (in particolare i vincoli di orario della prestazione imposti dal teatro), l'unicità e la saltuarietà (è affidato un unico incarico, anche se l'assolvimento dello stesso richiede una serie di atti esecutivi da compiersi nel corso di un certo periodo di tempo e concatenandoli a tutta l'organizzazione della messa in scena dello spettacolo) e l'impiego di mezzi organizzati di proprietà esclusiva dell'Ente”.

Per Cgil, Uil e Fials, la lettera d'incarico per prestazione occasionale fatta firmare ai tre tecnici in realtà maschera una forma di prestazione lavorativa subordinata e all'Ufficio del Lavoro, all'assessorato e al sindaco Accorinti si chiede di verificare la validità dei contratti.

E si profilano scontri anche per il Regolamento varato all'unanimità e con molta discrezione dal Consiglio di Amministrazione dell'Ente Teatro, di recente pubblicato online.

La prima versione, quella che fu definita una bozza e che solo l'intervento dei Nina Lo Presti e Gino Sturniolo e dei componenti il CdA Laura Pulejo e Totò D'Urso (che però hanno l'ok alla seconda variante) riuscì a stoppare a un passo dall'approvazione, fu duramente contestata, soprattutto sotto il profilo giuridico.

“Ma, se possibile, quella approvata è anche peggio –commenta Pippo Di Guardo, segretario generale della SLC Cgil di Messina. Nei prossimi giorni l'approfondiremo, ma la prima cosa che salta agli occhi è la mancata salvaguardia della tutela occupazionale. E la clausola che tutela chi ha già in atto un contenzioso, non è certo sufficiente.

Per l', per esempio, si prevedono solo dei contratti a prestazione d'opera. Questo significa che i musicisti non potranno più contare su contributi e assunzione temporanea e che non avranno più diritti, neanche quello di ammalarsi. Di fatto, saranno solo dei Co.Co.Co. Se e quando passerà il Jobs Act che cosa ne sarà di loro?”.

Per i sindacati sarebbe invece stato più opportuno varare due regolamenti: uno per le aziende fornitrici di servizi e per le consulenze esterne e un altro per le maestranze (professori d'orchestra, sarte, tecnici) “grazie alle quali da 30 anni questo teatro va avanti”.

                                                                                 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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