I sette peccati capitali, la lussuria

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“Il trionfo di Venere” di Agnolo Bronzino

“Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte”.

Questo è quello che Dante scrisse “qualche” anno fa. Certo è, che se pensassimo a cosa lui intendesse con il termine lussuria e cosa invece mettiamo in pratica noi uomini e donne del 2011, probabilmente il quinto canto l'avrebbe sicuramente riscritto.

Nella Divina Commedia Paolo e Francesca, i due infelici amanti, raccontano il loro innamoramento seguito dalla tragica morte per mano del marito della donna, geloso e vendicativo. Ma se invece andiamo a cercare il termine “lussuria” sul glossario, come significato troviamo solo carnalità,concupiscenza o sensualità. Nessun riferimento ad amori romantici e a turbamenti improvvisi.

In ogni caso, pensando a tutti questi significati, non mi viene in mente nulla che possa associarli al messinese medio. O, almeno, non a quelli che conosco. Vi ricordate quando settimana scorsa abbiamo parlato dell'accidia? Ecco, quello è un pensiero naturale pensando al tipico “buddace”. Ma sulla lussuria, niente, nessun rimando o riferimento. Eppure, Messina è un grande che giorno dopo giorno dà accoglienza ad usi e costumi davvero bizzarri o meglio, per rimanere in tema, decisamente lussuriosi.

Come avete letto di recente su questo giornale, la città pullula di sexy shop. E sapete quanti film porno sono affittati in media alla settimana? Più di cinquanta e non da clienti abituali. Dati su cui riflettere, non credete? In pratica, Messina è una città senza spessore sociale e culturale, che però non si nega i piaceri, nessuno escluso.

Stando alle indiscrezioni raccolte per scrivere questo articolo, non sono pochi quelli che apprezzano il sesso di gruppo al punto che, secondo una vox populi piuttosto diffusa, alcuni affittano addirittura appartamenti per tutto l'anno per trastullarsi in tutta tranquillità. Come da copione, le persone in questione fanno parte della cosiddetta Messina-bene.  A conti fatti, le qualità necessarie per appartenere ai giri che contano sono due: essere mediocri  ed essere libidinosi.

Diverte pensare ad apparentemente impeccabili emuli dell'attore porno Rocco Siffredi, che si aggirano per Messina con un'erezione sempre pronta. Sarà solo noia?  Il messinese, quello di cui parlavamo settimana scorsa, è davvero così blasè da dover trovare un diversivo a tutti i costi o questi sono gli orizzonti più allettanti che la città possa offrire?

Per avere quello che vogliono molto spesso devono mettere mani al portafogli, anche perché in questo campo il “poi pago” tipico della nostra città non funziona troppo. Una prostituta di professione si è prestata a qualche domanda e guardate cosa è venuto fuori.

Quanti clienti ha a sera? “Cinque-sei durante la settimana, ma nel week end arrivo anche a 10”.

Quanto prende l'ora? “Venti-trenta euro, dipende dal cliente. Da quelli fissi prendo15 euro. Sono camionisti o clienti che non hanno tante possibilità. Poi invece ci sono anche quelli più ricchi, che mi pagano anche 50 euro l'ora”.

Questi ultimi cosa le chiedono di fare? “Di tutto, ma in genere non sono mai soli. Sono sempre in due o tre e molte volte ho più problemi ad andare con loro che con quelli che sembrano più pericolosi”.

Perché? “Perché vogliono cose più strane e molte volte non vedo l'ora di finire”.

Sono sposati? “Sì”.

E quando sono con lei alle mogli cosa dicono? “Che hanno partite di bridge o che vanno al circolo”.

Le è mai successo di incontrarli al di fuori del lavoro? “Sì, certo. Mi capita di incontrarli in qualche ristorante o casualmente per strada e mi fanno pena perché sono totalmente schiavi delle mogli. E mi viene da ridere perché ricordo determinati momenti in cui siamo insieme”.

La prostituta, chiamiamola Antonia, a questo punto iniziato a snocciolare una serie di nomi che di sicuro non lasciano indifferenti.

“A quasi tutti questi uomini della Messina ricca piace ritrovarsi in una situazione di dominazione momentanea del tipo padrone e serva -spiega. Molte volte insieme ai soldi portano anche dei costumi da cameriera francese. Che non è una vergine, ma una vittima che serve sessualmente il padrone”.

E pensare che una volta mi è capitato di essere a tavola proprio con uno degli uomini che Antonia ha nominato, che in un impeto di snobismo tipico del messinese cretino, ringraziando la cameriera per la celerità con la quale aveva portato una bottiglia d'acqua disse ad alta voce: “Se non ci fossero queste cameriere così garbate non saprei proprio come fare!”. Che sia stato un  messaggio in codice?

Gea Nuccio

Torna a Sicilians dopo una giustificata assenza di 5 anni. Anni che avrebbe fermamente voluto dedicare all'esclusiva cura delle sue passioni: nutrirsi di solo sushi e alette di pollo a giorni alterni, fontane di buon bianco ghiacciato, dormire fino a tardi, costruire un eliporto sul terrazzo di casa in cui fare atterrare Mr Grey per andare a sentire e vedere La Traviata senza fare la fila in autostrada. Purtroppo, nulla di tutto ciò si è realizzato e così eccola di nuovo con noi.

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