FS, entro il 2011 chiude anche l’Italferr

italferrContinua la dismissione del Gruppo FS a Messina. Dopo la chiusura di Ferrotel e quella annunciata dell'Officina Grandi Riparazioni, il taglio dei treni a lunga percorrenza ed il conseguente licenziamento dei dipendenti dell'ex Compagnia Wagon Lits, adesso arriva l'ultima stangata: entro il 2011 chiude anche la sede Ferrotel in riva allo Stretto. 

E questo a dispetto delle numerose attività ancora in corso. Dalla direzione dei lavori sulla Messina-Patti, al progetto per la velocizzazione della Catania-Siracusa. Dalla direzione lavori della Catania Ognina-Catania centrale alla progettazione preliminare della linea Catenanuova-Bicocca sulla Palermo-Catania, fino alle attività di esproprio in tutta la Sicilia. Tra l'altro, nel periodo 2012-2015, l'Italferr di Messina avrebbe dovuto gestire diversi programmi tra i quali la progettazione definitiva e la direzione lavori della velocizzazione della Catania-Siracusa, un'ulteriore attività espropriativa nell'Isola ed il raddoppio della linea Zurria-Catania Aquicella nell'ambito del “nodo di Catania”. 

“Stando così le cose -rimproverano le RSU Italferr Sicilia Messina- non si ravvisa alcuna esigenza tecnica, organizzativa e produttiva in merito alla chiusura di Messina. La decisione della società appare immotivata e priva di senso”. 

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La sede dell'Italferr a Messina

Una decisione, quella di Italferr, che va nella direzione opposta del suo committente RFI, che invece ha indicato la sede di Messina come referente del progetto relativo al “nodo ferroviario di Catania”, che prevede tra l'altro il raddoppio della Messina-Siracusa, il raddoppio della Messina-Patti, il completamento del raddoppio , le opere ferroviarie connesse alla costruzione del ponte sullo Stretto e la metro ferrovia Messina-Giampilieri. 

“La chiusura della sede di Messina -aggiungono le RSU- è l'ultima iniziativa che dimostra il lento ed inesorabile disinteresse del Gruppo FS nell'. Anche alla luce dei progetti da realizzare, compresi quelli connessi al ponte, riteniamo che ciò rappresenti un'ulteriore autentica beffa per Messina e per la Sicilia”.

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