Forse è proprio l’isola che non c’è

Giulia Arcovito
Giulia Arcovito

“Nessun uomo è un'isola, in sé completa: ognuno è un pezzo del  Continente, una parte della Terra.” Dovrebbe tenerlo a mente quella minuscola percentuale di cittadini messinesi, ovvero i 16 consiglieri comunali che hanno di fatto decretato la chiusura di un'altro tipo di isola, l'isola pedonale di Messina, dallo scorso 29 luglio anche detta L'isola che non c'è.

Queste persone mi piacerebbe poterle guardare in faccia, meglio se nascosta dietro il libro che vorrei tanto leggessero sotto l'ombrellone: il titolo è ancora quello, beffardo, “Nessun uomo è un'isola”.

L', il mistico del ‘900 Thomas Merton, riprende un verso della poesia di John Donne e ne trae un saggio di quasi 300 pagine in cui tra le altre cose dice che “quello che faccio viene dunque fatto per gli altri, con loro e da loro: quello che essi fanno è fatto in me, da me e per me. Ma ad ognuno di noi rimane la responsabilità della parte che egli ha nella dell'intero corpo”.

Anche se, alla fine, la mia interpretazione preferita di questa frase rimane quella espressa in About a boy, il film ispirato all'omonimo romanzo di Nick Hornby in cui  Hugh Grant interpreta il ruolo dello scapolo d'oro-single convinto Will.

All'inizio del film Will giudica la massima secondo cui nessun uomo è un'isola “una frase del cazzo”, perché secondo lui ogni uomo è un'isola che non ha bisogno di niente e nessuno e vive solo per sé, senza farsi influenzare dal resto del mondo. Il finale però lo vede modificare la propria posizione: ogni uomo è sì un'isola, ma in quanto tale fa sempre parte di un arcipelago. Insomma, ogni isola è distinta e separata dalle altre, ha confini ben delimitati e caratteristiche particolari, ma, diciamocelo, più le isole sono varie e diverse tra loro e più l'arcipelago è ricco e interessante.

Se applicata a un qualsiasi organo decisionale di stampo democratico, questa metafora potrebbe gettare nuova luce e risolvere un sacco di problemi (intendo quel di problemi che poi si riversano immancabilmente sulla collettività). C'è solo un piccolissimo particolare: le isole intese nell'accezione geologica non sono dotate di ego. Le isole umane invece s^. E ci litigano sopra, continuamente. Scatenando maremoti. E dell'ecosistema che le circonda…ma sì, chissenefrega.

Play https://www.youtube.com/watch?v=2RkgUyuEgY4

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