Floresta, rapinano e minacciano un parente ultranovantenne: in manette due fratelli
MESSINA. Era stato svegliato nel cuore della notte e aggredito da tre malviventi che senza alcuna remora gli avevano portato via i suoi pochi averi. Questa la terribile storia di un 93enne di Floresta avvenuta tra il 4 e il 5 febbraio scorso: un efferato delitto che grazie al coraggio dell'anziano e al supporto delle Forze dell'Ordine, era venuto alla luce. Per quanto prostrato e sofferente, l'uomo ha infine trovato a forza e il coraggio di denunciare i sui aggressori. Così, stamane, i Carabinieri della Compagnia di Patti hanno fatto scattare le manette ai polsi del 65enne Giuseppe Pagliazzo e del fratello 51enne Nunzio Pagliazzo, ritenuti responsabili di rapina pluriaggravata in concorso nei confronti dell'anziano, per altro loro lontano parente. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Patti Andrea La Spada, su richiesta della Procura della Repubblica guidata dal magistrato Angelo Cavallo. A portare a termine le indagini i militari dell'Arma della Sezione Operativa di Patti e della stazione di Floresta, coordinati dal sostituto Alice Parialò che aveva ricostruito la drammatica vicenda. Rimasto vedovo da circa un anno il 93enne viveva da solo nella sua casa della piccola comunità montana e nella notte tra il 4 e il 5 febbraio scorso aveva udito strani rumori provenienti dal piano terra. Invano aveva chiamato il nipote da cui è solitamente accudito, ritrovandosi di fronte, invece, tre malviventi disposti a tutto pur di impossessarsi di pochi valori. Due di questi, col cappuccio sollevato ma a viso scoperto, si sono avventati sulla vittima senza neppure consentirgli di alzarsi dal letto e con forza l'hanno trattenuta sotto le coperte mentre il terzo complice, non ancora identificato, rovistava per tutta la casa. Nonostante la paura, l'anziano aveva tentato di divincolarsi ma era stato strattonato e minacciato di morte. “Se non ci dici dove tieni i soldi ti bruciamo vivo” – gli avevano detto. E dopo aver messo a soqquadro l'intera abitazione i tre erano fuggiti con un magro bottino: un paio di orecchini d'oro della defunta moglie della vittima e 400 euro. Ancora sotto shock l'anziano ha cercato subito di rimettere a posto ogni cosa e ha atteso l'arrivo della mattina e della moglie del nipote alla quale aveva immediatamente raccontato la terribile avventura vissuta. Allertati, i Carabinieri erano giunti subito nella casa dell'anziano il quale in un primo momento aveva riferito di essere stato aggredito da tre uomini verosimilmente del posto ma travisati e pertanto a lui sconosciuti. Il racconto però non aveva convinto i militari che sospettando vi fosse sotto qualcos'altro avevano avviato le loro indagini finendo per convincere la vittima a superare ogni remora e qualsiasi timore di ritorsioni e a rivelare qualunque cosa potesse aiutarli a rintracciare i malfattori. L'uomo, infine, con non poca difficoltà, aveva deciso di svelare l'identità dei due aggressori che aveva riconosciuto: i fratelli Nunzio e Giuseppe Pagliazzo, suoi lontani parenti. Dal suo racconto erano poi emersi altri inquietanti dettagli: uno dei due fratelli, capendo di essere stato scoperto, si era messo a piangere tentando di giustificarsi. L'anziano, però, mostrando grande coraggio lo aveva redarguito: “Io so chi sei, ti conosco, vai a lavorare e ti guadagni i soldi”. In seguito al racconto e grazie alle telecamere di sorveglianza posizionate in vari punti del paese i Carabinieri avevano accertato che i fratelli Pagliazzo si trovavano a Floresta in un arco orario antecedente la rapina. E stamane li hanno infine arrestati e rinchiusi nella Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto. Per la ricostruzione della rapina, aggravata dalla violazione di domicilio, dal concorso di più persone e perpetuata ai danni di un anziano, è stata decisiva la denunzia della vittima. La presenza capillare dell'Arma dei Carabinieri sul territorio e la vicinanza alle vittime vulnerabili, in particolare agli anziani, l'attenzione e la sensibilità della Procura della Repubblica di Patti verso reati di tal fatta hanno dunque consentito di portare alla luce un inquietante avvenimento come altri ne accadono ma che spesso, per paura o remora, le vittime decidono di non denunciare. Un fatto simile, per esempio, era accaduto a una novantenne vedova di Brolo, che la notte del 24 settembre 2019 era stata sorpresa nel sonno all'interno della propria casa, brutalmente malmenata e rapinata della pensione. In due erano finiti poco dopo dietro le sbarre.