Finanziamenti PN PLUS per Messina, l’Agenzia di Coesione boccia la maggior parte della progettazione da 222 milioni di euro

seduta nutrire martedì stasera aggiornatoMESSINA. Quel pasticciaccio brutto di Palazzo Zanca. L'Agenzia per la Coesione Territoriale ha bocciato buona parte dei 48 progetti presentati dall'amministrazione Basile nell'ambito del PN PLUS 2021-2027. Una stroncatura che non sorprende più di tanto, visto che nella da 222 milioni di euro, assegnati a Messina in quanto Città Metropolitana, c'era dentro di tutto e di più. Un evidente pastrocchio che la Giunta di Palazzo Zanca ha difeso a spada tratta quando lo ha presentato alla città a metà febbraio, anche di fronte agli errori più grossolani, come inserire la ristrutturazione della scuola Cannizzaro-Galatti, dimenticando, o forse ignorando, che per i plessi scolastici ci sono altri fondi ai quali attingere, messi a disposizione dal MIUR.

Ma andiamo nel dettaglio. Per quanto riguarda Agenda Digitale e Innovazione Urbana, 7 progetti su 9 sono stati respinti al mittente. Si tratta di Full Cloud (“non è ammissibile la realizzazione di attività ordinarie di manutenzione di soluzioni già in esercizio” – 2 milioni di euro), Decision Support System (“Non si comprende il progetto” – 2 milioni),  Fulldigme – Full Digital Messina (“non è ammissibile la realizzazione di attività ordinarie di manutenzione di piattaforme già in esercizio” – 2 milioni e mezzo), Commess Comunicazione Efficace per la PA di Messina (“Non si capisce come non siano sovrapponibili ad altre attività già finanziate. Si ricorda che non è ammissibile la realizzazione di attività ordinarie di manutenzione di piattaforme già in esercizio” – un milione e mezzo). Ritenuti non finanziabili tre progetti: La Via dei Boschi (3 milioni), MadeinME 2 milioni 600.000 euro) e Punto Impresa (3 milioni). Ammessi soltanto la Banca Dati Unificata per l'accelerazione dei processi amministrativi (2 milioni) e il SAFE – Sistema di archiviazione e fruizione elettronica (5 milioni 200.000 euro)

Sonora legnata anche per quanto riguarda i progetti del vicesindaco e assessore alla Mobilità Salvatore Mondello relativi alla Mobilità Urbana Sostenibile, che prevedeva una spesa complessiva di 10 milioni. Bocciati tre progetti su tre. Il Progetto Green School-Buses è stato giudicato non ammissibile “per la realizzazione di attività ordinarie di manutenzione di soluzioni già in esercizio” (3.471.400 euro). Stessa sorte, prevedibilissima, per l'adeguamento dei viadotti dello svincolo Giostra (3 milioni). Per quanto concerne la conversione del parcheggio multipiano a nodo di interscambio e di un centro direzionale per la gestione dei parcheggi (3.528.600 euro) l'Agenzia di Coesione chiede di chiarire “come possa ritenersi un nodo di interscambio un nodo vicino alla stazione di Messina e alle strade dove passano i principali mezzi di mobilità pubblica”. Il centro direzionale dell' è stato ritenuto non coerente perché “per quanto riguarda la natura dei servizi, questi sono tutti connessi allo sharing (condivisione, ndr) di mezzi sostenibili e non a uffici destinati all'in house di TPL. In altri termini, gli interventi previsti possono essere effettuati presso nodi di interscambio che sono luoghi del sistema di trasporto della rete in cui avviene il trasferimento degli utenti da un modo di trasporto all'altro. Il nodo di interscambio non può essere identificato solo attraverso la realizzazione e il potenziamento di servizi di mobilità ma dipende anche dalla sua collocazione che ne identifica il ruolo, dal suo aspetto urbanistico”.

Altra nota dolente, quella relativa all'Inclusione Sociale, che prevedeva una programmazione da ben 73.676.190,43 euro. Giudicati non ammissibili i progetti Fertlity per la giustizia ambientale e la giustizia sociale (4 milioni 200.000 euro). Non va meglio per gli altri ‘ progetti Estate addosso 3.0, Neurodiver -city -una comunità inclusiva e digitale per sostenere la neurodiversità, YoungME, IncludiME -Sportello per le Pari Opportunità, Fertility -per la giustizia ambientale e la giustizia sociale, La Fattoria dell'Amicizia, Botteghe del sapere, Welcome e Medi-are, per i quali l'Agenzia di Coesione “ritiene opportuno prevedere un ulteriore incontro di confronto sull'intero Piano operativo con riferimento all'OP4 in quanto la proposta presenta ancora riferimenti non chiari sia alla realizzazione di infrastrutture per la realizzazione dei servizi che riferimenti all'uso di strumenti finanziari. Inoltre, la maggior parte delle schede contengono elementi non chiari rispetto al contenuto progettuale delle proposte e aspetti da approfondire rispetto l'effettiva ammissibilità e coerenza con il programma delle attività indicate”. Insomma, anche in questo caso un pasticcio completo.

Andiamo poi alla Rigenerazione Urbana. Per il progetto Messina Città accessibile e inclusiva (13.551.958,82 euro) l'AdC chiede di “dare aggiuntività (non solo ripavimentazione) e riconoscibilità al progetto altrimenti è manutenzione ordinaria e non è ammissibile”. Bocciatura e tirata d'orecchie sull'ignoranza dimostrata per quanto riguarda i lavori di messa in sicurezza della Cannizzaro-Galatti e della scuola di Mili San Marco (13 milioni la prima, 600.000 euro la seconda) visto che “il o la costruzione dei plessi scolastici, adeguamento sismico, efficientamento sono da sempre progetti del PON del MIUR e del POR”. In particolare, per la Cannizzaro-Galatti l'Agenzia di coesione sottolinea che i due progetti si sarebbero dovuti inserire nel programma specifico destinato alle scuole, che sono “talmente ammissibili da avere un Programma Nazionale ben preciso, il PN Scuola e Competenze al Sud 2021-2027 (3,8 miliardi) gestito dal MIUR”. Tradotto: la prossima volta prima di inserire progetti a caso studiate le fonti di finanziamento. Salva invece, probabilmente non a caso, l'eredità lasciata dall'ex assessore Carlotta Previti, l'I-Hub di Messina, un progetto da 35 milioni 583.396,89 euro destinato alla realizzazione di edifici per il coworking e a un centro di ricerca.

In ogni caso, visto che i fondi non sono revocabili, basterà che l'amministrazione Basile riproponga o corregga i progetti sbagliati. Resta comunque il fatto, che a causa delle molte scelte incomprensibili le somme arriveranno a Messina con grande ritardo rispetto a quanto previsto.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.