Emergenza migranti, diversità di vedute tra Conte e Musumeci ma si svuota l’hotspot di Lampedusa

“Abbiamo aperto una breccia in un muro di cemento armato dopo il calvario di anni che la popolazione siciliana ha vissuto, ma questo calvario va condiviso ora con l'Europa. Con il Governo centrale ci sono diversità di vedute. Risposte concrete non ne sono arrivate. Prendiamo atto della buona volontà, ma adesso aspettiamo i fatti”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione siciliana al termine dell'incontro di oggi a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte in merito all'emergenza migranti. “Si è discusso il tema del rapporto fra Sicilia e fenomeno migratorio – ha continuato Musumeci – con le ricadute sul piano economico, sociale e sanitario. Il Governo ha proposto alcune iniziative, ma le diversità di vedute rimangono. Tali iniziative sono slegate da un calendario, quindi al di fuori di scadenze precise. Noi abbiamo dimostrato che gli hotspot vanno chiusi e svuotati per essere adeguati alle norme anti-COVID. Da parte del Governo c'è la volontà di iniziare con quello di Lampedusa. Abbiamo chiesto di non portare più navi ONG nei porti siciliani o italiani perché è giunto il momento che anche l'Europa faccia la sua parte. Siamo contrari all'ampliamento degli hotspot ovunque si trovino nell'Isola. Abbiamo detto con franchezza che Lampedusa soffre un momento di particolare gravità e tensione sociale che va contenuta e neutralizzata e il Governo ha assicurato iniziative economiche e finanziarie a sostegno di Lampedusa”. Il presidente della Regione Sicilia ha inoltre aggiuto: “Sugli hotspot andiamo avanti e abbiamo consegnato al tavolo del Governo le stesse richieste che avevamo avanzato nella nostra ordinanza e abbiamo detto che rimarremo vigili. Non ci facevamo grandi illusioni e avevamo ragione. È rimasta e rimane da parte del Governo centrale la volontà e noi non indietreggiamo di un solo centimetro. Le parole non soddisfano, soddisfano i fatti. I lampedusani hanno bisogno di risposte concrete e noi e il Comune di Lampedusa abbiamo chiesto che venga dichiarato lo stato di emergenza per l'sola delle Pelagie, ma il Governo non è d'accordo: secondo noi sta sottovalutando la situazione. Concorda comunque con noi sul fatto che i migranti non possono essere ammassati in locali malsani, come ha dimostrato il nostro gruppo di lavoro che si è occupato di fare i sopralluoghi”. Al vertice a Palazzo Chigi, oltre a Conte e Musumeci, i ministri Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Roberto Gualtieri, Paola De Micheli e Luigi Di Maio (in collegamento) e il sindaco di Lampedusa Totò Martello. Tra giovedì e venerdì si attende ora l'arrivo di 2 navi di grandi dimensioni la cui presenza permetterà di svuotare Lampedusa, mentre sarà rafforzata la sorveglianza sanitaria dei migranti per garantire la massima sicurezza della popolazione.

 

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