Didattica a distanza, Rete degli studenti medi Messina: “Dateci direttive univoche e coerenti”

MESSINA. La tanto declamata didattica a distanza, DAD,  ha mostrato tutte le sue debolezze ai tempi del . Nei mesi, a partire dalla quarantena, quel che è emerso sono stati dibattiti, polemiche, discussioni, incertezze e tanta confusione e gli addetti ai lavori si sono trovati a dover affrontare una situazione senza precedenti. Ognuno ha fatto del suo meglio, famiglie, docenti, dirigenti scolastici, mentre è toccato, tocca e toccherà comunque al MIUR fronteggiare la situazione. Il Ministero non era preparato, come del resto non lo era nessuno, ma i nodi sono venuti  comunque al pettine. Frattanto troppi sono stati gli stand by, le direttive poco univoche e incoerenti. Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Cosa ne pensano gli studenti? pare non siano particolarmente convinti e soddisfatti, almeno stando a quato emerge dalle dichiarazioni provenienti dalla Rete degli studenti medi Messina.  “La didattica a distanza – si legge nel loro comunicato – sicuramente è un'ottima soluzione, se non l'unica in questo momento, se organizzata nel modo giusto, ma nessuno, né studenti, né insegnanti, né tanto meno le scuole erano preparate a un avvenimento del genere. Fino a questo momento non si era mai pensato di dover affrontare delle lezioni in aule virtuali. La didattica a distanza presenta vari problemi logistici: disturbi di connessione da parte di docenti e studenti, mal funzionamento delle applicazioni adibite alle video lezioni, difficile l'apprendimento delle varie discipline causa le spiegazioni difficili da seguire, professori che hanno moltiplicato i compiti da svolgere. Inoltre molti studenti, non sono stati in grado di far fronte alla situazione perché privi di dispositivi elettronici adeguati. Rispetto a questo, poniamo l'esempio di tutte quelle scuole che hanno mandato la circolare dei dispositivi in comodato d'uso alla fine di maggio, impedendo così, tempisticamente e didatticamente parlando, il delle lezioni per i ragazzi meno abbienti. Fino a ora studenti e docenti sono rimasti in sospeso, privi di qualunque informazione certa. Questi mesi di lezioni online sono stati perseguiti con mutamenti improvvisi, spesso poco meditati. Si sente sempre di più la necessità di disporre di sicurezze e garanzie. Stare col fiato sospeso in attesa di qualche notizia definitiva non può più essere un'opzione da considerare. C'è bisogno di sicurezze sulla didattica, sul programma, sugli esami (di qualunque tipo e natura), di delucidazioni e garanzie per in quanto è possibile che proseguiranno queste lezioni a distanza.  È giusto che si abbiano direttive univoche e coerenti, in modo da potersi organizzare con lo studio, tenendo conto di quanto questo sia fondamentale nella vita di ogni ragazzo”.

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