Corsa al Rettorato a Messina, Limosani: “Indispensabile esprimere la propria posizione con chiarezza”

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Michele Limosani

MESSINA. Nuovo capitolo nella corsa al rettorato dell'università. “Il clima attuale che segna la vita del nostro Ateneo richiede a coloro che si candidano a guidare la comunità accademica per i prossimi sei anni di esprimere la propria posizione con chiarezza.

Ritengo, a tale proposito, che occorra operare un netto distinguo tra quanto sta accadendo e la campagna elettorale in corso”. Così l'economista Michele Limosani, primo candidato ufficiale per la carica di rettore dell'università di Messina,che aggiunge: “Per quanto mi riguarda, l'attenzione è rivolta esclusivamente al futuro, ai progetti di sviluppo, alla capacità di essere competitivi con le migliori università nazionali ed europee, alle linee su cui si intende riorganizzare un'Università che, a mio avviso, ha necessità di essere rilanciata sotto diversi aspetti.
In questi anni, nelle sedi istituzionali, ho manifestato il mio dissenso e le mie motivate critiche rispetto a diverse scelte di questa amministrazione. Non ho detto no a tutto. Ho richiamato tutti all'attenzione quando si trattava di usare cautela in itinerari che apparivano impervi. Ho soprattutto difeso le prerogative e l'autonomia di scelta dei Dipartimenti. Tuttavia, da candidato, intendo privilegiare la dimensione propositiva basata sul confronto e sul rispetto delle diverse posizioni. Eventuali errori saranno individuati e giudicati nelle sedi competenti, ma non possono divenire tema della campagna se non nell'ottica della redazione di un programma elettorale che dovrà offrire, tra l'altro, massime garanzie alla comunità accademica che invoca (come sempre ha invocato e non potrebbe essere diversamente) il rispetto di legalità e di trasparenza, ma soprattutto serenità di impostazione, profondità di visione, coerenza nella azione.
Gli eventi di questi giorni -conclude Limosani- richiedono un ulteriore impegno al futuro Rettore: eliminare certa latente tendenza alla polarizzazione che non può caratterizzare la vita di un'Università. Qualora, dovessi essere scelto per guidare il nostro Ateneo, farò mio questo impegno che rappresenterà una costante linea guida del mandato”.