Consuntivo 2011, Croce: un disavanzo di oltre 100 milioni

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Il straordinario Luigi Croce

Un disavanzo di oltre 100 milioni di euro che pesa come un macigno sulla situazione economica del Comune di Messina. Il commissario Croce non indora la pillola nel corso dell'intervento in Commissione Bilancio per motivare la scelta di applicare al massimo l'aliquota IMU. Croce ha esordito immediatamente fugando ogni dubbio sullo stato dei conti: “Sono venuto per illustrare i dati in mio possesso e da un primo esame sommario dei dati la situazione appare aggravata rispetto a quella già descritta ed esaminata dalla Corte dei Conti nell'anno 2011-2012”.

Il disavanzo supera i centro milioni di euro ma, da un più analitico esame della situazione di cassa, risulta anche un “eccessivo e costante ricorso all'anticipo di cassa per un totale di 41.155.974,22 euro”. Le somme snocciolate dal commissario straordinario si inanellano una dopo l'altra e sono tutte dell'ordine dei milioni. Ad aggravare una situazione già drammatica, l'incapacità di riscattare i crediti, una parte dei quali è ormai prescritta: ad oggi, solo lo 0,24% risulta riscosso dalla Serit.

Capitolo a parte, non meno problematico, quello delle partecipate, o controllate a vario titolo del Comune: ATO3, ATM e Messinambiente, che presentano bilanci “disallineati”.

“Qualche bilancio non funziona -ha ammesso seccamente Croce. Ci sono conti che non tornano e ombre che si allungano. Solo Messinambiente presenta 30 milioni di debiti, con Iva e contributi previdenziali non versati”.

Al netto di questa disamina, appare impossibile non ricorrere all'aumento dell'aliquota Imu. Misura certamente impopolare quanto necessaria, extrema ratio per evitare una dichiarazione di dissesto che si profila incombente. Nonostante il malumore del Consiglio, che sembra però suo malgrado avviarsi al sostegno del provvedimento, quasi all'unanimità si è richiesto l'accertamento delle responsabilità per dirigenti e funzionari.

“Io non ho la facoltà, ho il dovere, se accerto fatti illeciti, di denunziarli” ha replicato Croce,  ribadendo la propria funzione di garante. La priorità è quindi quella di salvare “il Comune, pagare gli stipendi e tirare a campare almeno fino alla  fine dell'anno. Sul piatto anche la scottante questione delle dismissioni degli immobili comunali ed in particolare degli ex Magazzini Generali. Valgono quasi 5 milioni di euro, ma la settimana scorsa l'impresa Vinciullo se li è aggiudicati per il 10% del valore, cui si deve aggiungere il 29,8% di quanto sarà costruito e che poi il Comune dovrebbe rivendere.

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Giuseppe Melazzo

Un'operazione che ha fatto gridare allo scandalo e non a caso il presidente della I Commissione Giuseppe Melazzo ha dichiarato che ci si trova “o di fronte ad una grandissima corruzione o a una grandissima impreparazione da parte di chi ha gestito la vicenda. Non è neanche stato richiesto alla Ragioneria il parere sul valore delle permute ed è evidente che c'è un'assoluta mancanza di consapevolezza sugli effetti negativi che operazioni di permuta del genere hanno sul bilancio. È indispensabile revocare la procedura, perché se si andasse avanti ne deriverebbe un danno incredibile per Palazzo Zanca. L'operazione sarà anche legittima ma è sicuramente inaccettabile”.

Anche in questo caso Croce non si è mostrato impreparato. Dichiara di aver già esaminato la questione e a breve si attende un confronto con i dirigenti preposti per la verifica dei prezzi fissati. Intanto domani alle 10.30 la Commissione si riunirà ancora una volta per l'esame del Bilancio Consuntivo del 2011, che sarà votato lunedì prossimo.

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