Casa Serena, la concessione globale come soluzione
Una concessione globale di struttura e servizi per salvare Casa Serena. La proposta è dei consiglieri comunali Felice Calabrò (DS) e Nello Pergolizzi (FLI), che depositeranno oggi la proposta di delibera così da farla inserire all'Ordine del giorno della seduta del 4 dicembre. L'idea è quella di bandire una gara non solo per i servizi, ma anche per la gestione e la manutenzione dell'intera struttura, che in questo modo non sarebbe più un onere per le casse comunali.
“Questa è una strada seguita in altre città che ha dato ottimi risultati -spiega Felice Calabrò- ed è la prova che quando si vuole le soluzioni si trovano. Basta volerlo. Nell'ultimo anno la gestione del pensionato è costata 4 milioni 400 mila euro, in questo modo invece, il Comune garantirebbe l'assistenza senza spendere nulla e consentirebbe all'impresa aggiudicataria di garantire i posti di lavoro”.
Dopo la visita dei NAS il 25 ottobre scorso, il commissario straordinario Croce ha decretato la chiusura di Casa Serena, il cui bando scadrà il 31 dicembre prossimo. I 102 anziani ospiti saranno dirotttai altrove ed i 100 lavoratori saranno licenziati dalla cooperativa che gestisce il servizio. Una decisione quella di Croce, contestata dall'intera città, per la quale si è consumata anche la rottura con il PD.
Per ristrutturare completamente il pensionato servono oltre 5 milioni di euro, ma per scongiurare la chiusura basterebbe meno di mezzo milioni. L'ex assessore Dario Caroniti ha sottolineato come all'inizio dell'anno tra le pieghe del bilancio fossero stati trovati 400 mila euro, ma di questa somma non c'è più traccia.
“La tipologia edilizia della struttura, con grandi spazi interni ed esterni -scrivono nella proposta di delibera Calabrò e Pergolizzi- consente lo sviluppo di ulteriori e diverse attività, con iniziative sociali a carattere residenziale, semiresidenziale e diurno, così come è avvenuto in diverse occasioni. A Casa Serena sono attualmente assistiti 102 anziani, che considerano il pensionato come la propria abitazione, dove dimorare fino al termine dell'esistenza e dove si sono costruiti un sistema di relazioni sociali e dove sono sostenuti da personale qualificato e di lunga esperienza. È quindi evidente l'opportunità e la convenienza dell'affidamento della struttura in regime di concessione ai sensi dell'articolo 30 del decreto Legislativo 163 del 2006. La concessione di servizi è un contratto che presenta le stesse caratteristiche dell'appalto, ad eccezione del fatto che la controprestazione a favore del concessionario consiste unicamente nel diritto di gestire funzionalmente e di sfruttare economicamente il servizio”.
In pratica, chiunque si aggiudicherà il servizio di Casa Serena con questa tipologia di contratto, si assumerà il cosiddetto “rischio d'impresa” sia per quanto riguarda la riscossione delle rette che per l'incasso di eventuali prestazioni d'opera aggiuntive.
Al Comune resterebbero la titolarità del servizio, i compiti di controllo e vigilanza, sgravato però dalla manutenzione ordinaria dell'immobile, mentre per gli anziani non cambierebbe nulla rispetto alla situazione attuale.
“L'amministrazione comunale -aggiungono Calabrò e Pergolizzi- potrebbe procedere ad un affidamento della concessione della gestione globale di “Casa Serena” comprensivo dei servizi come la lavanderia e guardaroba, la pulizia dei locali ed il riordino delle camere, la preparazione e la somministrazione pasti, l'assistenza individuale 24 ore su 24, il servizio di coordinamento e quello amministrativi-contabile e la manutenzione dell'area esterna, compresi gli spazi verdi. Ovviamente, il Comune dovrebbe avere garanzie precise rispetto alla qualità dei servizi resi agli utenti, sulla competenza rispetto all'attività di vigilanza e controllo e sulla politica tariffaria”.