Ponte, in Consiglio la delibera per le opere connesse

ponte6E dal commissario straordinario Croce arriva la benedizione alle opere connesse al ponte. O meglio, dell'opera connessa al ponte, ché di una si tratta: il prolungamento della strada panoramica fino a Faro. In gioco ci sono 300 milioni di euro e si sta facendo di tutto per non perderli. “Meglio di niente -commenta il presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti. Intanto cerchiamo di non perdere questa somma e poi vedremo”.

La proposta di delibera di Croce fa riferimento al Decreto Legge 187 del 2 novembre scorso e riguarda le Misure urgenti per la ridefinizione dei rapporti contrattuali con  la Società Stretto di Messina S.p.A ed in materia di trasporto pubblico locale.

La corsa è per ottenere nei tempi previsti dal decreto che il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica approvi il progetto definitivo e la Società Stretto di Messina spa possa essere autorizzata ad eseguire lavori visto che, ponte o no, 300 milioni di lavori sono comunque importanti per il territorio.

Dopo il via libera del Consiglio comunale, la delibera sarà inviata anche alla deputazione regionale e nazionale perché, come si legge nel documenti di Croce “ciascuno per le rispettive competenze favorisca la conversione in legge del DL 187, migliorandolo possibilmente a vantaggio della città di Messina e si adoperi perché sia aggiornato l'Accordo di Programma necessario alla realizzazione di queste opere”.

“Il DL del 2 novembre scorso -spiegano i portavoce della Stretto di Messina- prevede due passaggi prima del via libera definitivo alla realizzazione del ponte: una valutazione tecnica da parte del Cipe e poi una verifica di mercato sugli investitori privati”.

E proprio ieri, a margine di un'audizione dell'VIII Commissione della Camera, l'amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci ha puntualizzato che “anche se la situazione dei mercati finanziari attualmente non è delle migliori, l'interesse dei privati c'è. Sulla base del DL 187, che noi speriamo sia convertito in legge e che dà concretezza ad un modo di operare, possiamo avviare tavoli di trattativa e individuare fonti di finanziamento con il supporto del Governo. Sia investitori cinesi che qualche operatore industriale supportato da partner finanziari hanno dimostrato interesse ed è evidente che davanti a un'opera pubblica di questo tipo si voglia dialogare con l'esecutivo”.

Vediamo in dettaglio il DL 187 (Articolo 1 – Disposizioni in materia di collegamento stabile viario e  ferroviario tra e continente).

Comma 1 In  considerazione  dell'attuale  condizione  di  tensione  dei mercati finanziari internazionali che impone, a tutela della  finanza pubblica,  particolari  esigenze  di  cautela  nella  verifica  della sostenibilita'  del  piano  economico  finanziario  del  collegamento stabile viario e ferroviario tra Sicilia  e  Continente  (di  seguito Ponte), anche in relazione alle modalita' di finanziamento  previste, la Societa' Stretto di  Messina  S.p.A.  ed  il  Contraente  generale stipulano  apposito  atto  aggiuntivo  al   contratto   vigente   per l'attuazione delle disposizioni contenute nel presente articolo.

Comma 2. Entro 60 giorni dalla stipula dell'atto aggiuntivo  la  Societa' Stretto di Messina S.p.A. presenta al CIPE, ai fini di un primo esame in linea tecnica del progetto definitivo dell'opera, unitamente  agli elaborati tecnici nonche' ai necessari  pareri  e  autorizzazioni,  i piani economico finanziari accompagnati da una completa e dettagliata analisi    dell'intervento    che    attesti    la     sostenibilita' dell'investimento, con riguardo sia  alle  condizioni  praticate  nel mercato  dei  capitali  sia  alle  varie  ipotesi  di   finanziamento pubblico. Il CIPE in  sede  di  esame  tecnico  puo'  valutare  parti progettuali dotate di autonoma funzionalita'.

Comma 3. In esito all'esame in  linea  tecnica  del  progetto  definitivo dell'intervento, la societa'  Stretto  di  Messina  S.p.a.  avvia  le necessarie iniziative per la  selezione  della  migliore  offerta  di finanziamento dell'infrastruttura con  capitali  privati,  senza  che cio'  dia  luogo  ad   impegni   contrattuali   vincolanti   per   la concessionaria.  In  caso  di  mancata  individuazione  del  soggetto finanziatore entro il termine per l'esame del progetto definitivo  di cui al comma 4, sono caducati tutti gli atti che regolano i  rapporti di  concessione,  nonche'  le  convenzioni  ed  ogni  altro  rapporto contrattuale  stipulato  dalla  societa'  concessionaria.   In   tale circostanza, a definitiva e completa tacitazione di  ogni  diritto  e pretesa, gli  effetti  della  caducazione  dei  vincoli  contrattuali comportano  esclusivamente  il  riconoscimento   di   un   indennizzo costituito    dal    pagamento    delle    prestazioni    progettuali contrattualmente previste e direttamente eseguite e dal pagamento  di una ulteriore somma pari al 10 per cento dell'importo predetto.

Comma 4. Dalla data di  entrata  in  vigore  del  presente  decreto  fino all'approvazione del progetto definitivo  da  parte  del  CIPE  delle opere come individuate dal comma 2, entro e non oltre i 540  giorni successivi al completamento dell'esame del progetto in linea tecnica, tutti gli effetti dei contratti stipulati dalla Societa'  Stretto  di Messina S.p.A. con  il  Contraente  generale  e  gli  altri  soggetti affidatari dei servizi connessi alla  realizzazione  dell'opera  sono sospesi e per il periodo di sospensione non potranno essere  avanzate dai contraenti pretese  risarcitorie  o  di  altra  natura  a  nessun titolo. Sono altresi' sospesi gli adeguamenti economici  a  qualsiasi titolo previsti. Per le parti progettuali non esaminate dal  CIPE  la sospensione degli effetti  contrattuali  permane,  con  le  modalita' sopra  indicate,  fino  al  reperimento  della  integrale   copertura finanziaria. Le  parti  dovranno  improntare  il  loro  comportamento secondo i principi della buona fede.

Comma 5. La mancata approvazione del progetto  definitivo  dell'opera  da parte del CIPE, ai sensi del comma  4,  comporta  la  caducazione  di tutti gli atti che regolano i rapporti  di  concessione,  nonche'  le convenzioni ed  ogni  altro  rapporto  contrattuale  stipulato  dalla societa' concessionaria, secondo le modalita' e per  gli  effetti  di cui al comma 3.

Comma 6. La Societa' Stretto di Messina S.p.A. puo'  essere  autorizzata, previa approvazione dei progetti definitivi da  parte  del  CIPE,  ad eseguire lavori infrastrutturali funzionali all'esigenza dell'attuale domanda di trasporto anche  in  caso  di  mancata  realizzazione  del Ponte, ricompresi nel progetto  definitivo  generale,  a  carico  del bilancio dello Stato nei limiti delle risorse che saranno individuate con successivi provvedimenti.

Comma 7. Con  atto  di  indirizzo  del  Ministro  dell'economia  e  delle finanze, di concerto con  il  Ministro  delle    e  dei trasporti,  sono  impartite   direttive   finalizzate   all'immediato contenimento dei costi di gestione  e  di  personale  della  societa' Stretto di Messina S.p.a.

Comma 8. Nel caso in cui l'atto aggiuntivo di cui al comma  1  non  venga stipulato  entro  il  termine  perentorio  del  1°  marzo  2013  sono caducati, con effetto dalla data di entrata in  vigore  del  presente decreto, tutti gli atti  che  regolano  i  rapporti  di  concessione, nonche' le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale  stipulato dalla societa' concessionaria secondo le modalita' e per gli  effetti di cui al comma 3.

Comma 9. Nei casi di caducazione di cui ai commi 3, 5 e  8,  con  decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta  del  Ministro dell'economia e delle finanze, la Societa' Stretto di Messina  S.p.a. e' posta in  liquidazione  e,  per  lo  svolgimento  delle  attivita' liquidatorie, e'  nominato  un  commissario  liquidatore  che  dovra' concludere le operazioni entro e non oltre un anno dalla nomina.

Comma 10. Agli oneri derivanti  dagli  eventuali  indennizzi  conseguenti all'attuazione del presente articolo si  provvede  mediante  utilizzo dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61  della  legge  27 dicembre 2002, n. 289,  e  successivi  rifinanziamenti,  relativa  al Fondo per lo sviluppo e la coesione. A tale fine le risorse del Fondo sono coerentemente riprogrammate dal CIPE a valere sulle assegnazioni destinate al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.



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