Barcellona PG, se la destra si impiccia delle primarie del centrosinistra…
MESSINA. Strano ma vero. Per votare alle primarie del PD non è necessario essere iscritti al PD. Prova quest'ultima, laddove ancora ce ne fosse bisogno, dell'evidente stato di confusione perenne che sin dalla nascita nel 2007 dell'accozzaglia DS-Margherita permea i quadri dirigenti del Partito Democratico. Che su una cosa sono sempre stati coerenti fino all'autolesionismo: come perdono voti loro, nessuno. E così, almeno stando agli on dit che circolano a Barcellona Pozzo di Gotto, alle primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra convocate per ieri (urne aperte fino alle 14 di oggi) pare che il centrodestra ci abbia messo lo zampino, dando suggerimenti per il voto.
Un trucchetto da vecchi volponi democristiani: vuoi far perdere il candidato che ha più probabilità di vincere alle prossime amministrative (Antonio Mamì, sostenuto dal movimento Città Aperta, vicino all'ex sindaco Maria Teresa Collica)? Sostieni più o meno apertamente e fai votare quelli con meno chances (il consigliere comunale Paolo Pino e l'ex assessore della Giunta Collica Davide Bongiovanni, entrambi in quota PD) di battere il candidato della destra.
I rumors raccolti subito dopo la chiusura del seggio alle 14 (oltre 2.700 i votanti), raccontano di una tempestosa riunione-fiume, di scontri all'arma bianca tra PD e Città Aperta e di stracci che volavano come aquiloni. Lo scrutinio inizierà alle 19 e in poche ore il quadro sarà più chiaro. Intanto, il centrodestra si gode lo spettacolo e se la ride.
Aggiornamento delle 19 “Non posso che esprimere delusione per il clima in cui si sono svolte le primarie del centrosinistra -commenta Antonio Mamì. Purtroppo è stato a tutti evidente che si sono presentati alle urne elettori di destra con l'intento, nemmeno tanto celato, di inquinare o falsare i risultati o, ancora più verosimilmente, di suscitare tensioni interne alla coalizione. Faccio questa considerazione a malincuore e prima ancora di conoscere l'esito delle urne, perché a prescindere dal risultato, il Movimento Città Aperta non si riconosce in queste dinamiche”.