5 febbraio 13.59 Revisione dei Tribunali, forte dissenso in consiglio comunale
Un coro unanime di dissenso all’annunciata proposta del ministero della Giustizia di revisione delle piante organiche dei tribunale, in attuazione del D. Lgs. N. 155/12, che vedrebbe Messina pesantemente penalizzata con il taglio di cinque magistrati, è emerso stamani dal Consiglio comunale di Messina, nel corso di una seduta straordinaria che si è tenuta stamani a palazzo Zanca. Alla seduta aperta hanno partecipato il Commissario Straordinario del Comune, Luigi Croce, il primo Presidente della Corte d’Appello, Nicolò Fazio, il presidente della sezione lavoro della Corte d’Appello, Alfonsa Tullia Rizzo, l’on. Vincenzo Garofalo e l’on. Marcello Greco, rispettivamente deputati nazionale e regionale, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Francesco Celona, il segretario provinciale della Uil, Costantino Amato e l’avv. Francesco Marullo di Condojanni, presidente dell’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia. Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Previti, aprendo la seduta, ha posto l’accento sulla proposta penalizzante del Ministero Giustizia ed ha confermato che il Consiglio con un ordine del giorno che sarà votato nella seduta di domani, indirizzerà al Ministero ed al Consiglio superiore della Magistratura un forte invito per ritornare sulla decisione – giudicata da Previti come una “omissione di soccorso” verso un territorio ed una popolazione che “non può vedere parametrare l’organico giudiziario attraverso dati statistici”. Il commissario Croce ha espresso il plauso per l’iniziativa del Consiglio comunale ribadendo la funzione della giustizia sul territorio, sulla sua economia, sui rapporti sociali e sul futuro di una città. E’ un segnale che lo Stato deve dare alla comunità messinese per non appesantirne ulteriormente le condizione socio economiche. Il commissario Croce, in questo quadro di attenzione ai problemi della giustizia, ha poi invitato l’Aula a definire al più presto le procedure per l’immobile da destinare a secondo palazzo di giustizia. L’estrema gravità della sproporzione tra organici e carichi di lavoro – è stata poi sottolineata dal presidente Fazio – che ha ribadito che, nonostante la elevata produttività ed il costante impegno di tutti i magistrati, il provvedimento ventilato porterà a non dare una adeguata risposta alla domanda di giustizia dei cittadini. In particolare si mina l’efficienza della giustizia perché il processo giusto si fa in tempi ragionevoli con uomini che a Messina non sono in numero sufficiente per fare fronte ad un sovraccarico dovuto anche alle pendenze che si accumulano. Pericolo anche condiviso dalla Rizzo nell’evidenziare il carico di lavoro della sezione lavoro della Corte d’appello che al 31 dicembre registra 5431 giudizi pendenti con un aumento del 20 per cento rispetto al 2011. Con la nuova pianta organica, il Tribunale di Messina rischia di andare al collasso; da oltre trent’anni si chiede la revisione delle piante organiche, perché nel distretto ci vorrebbero più magistrati. La riduzione di quattro magistrati comporterebbe gravissime ricadute sul funzionamento del Tribunale di Messina, le cui condizioni sono state segnalate al Ministero ed al Csm evidenziando che si opera in una situazione emergenziale, in condizioni di lavoro non sorrette da strutture e mezzi sufficienti, in una realtà sociale condizionata dalla criminalità organizzata. L’on. Garofalo ha ricordato che nell’ambito di una crisi persistente del settore della giustizia, la politica di revisione della geografia giudiziaria, risulta in evidente controtendenza, rispetto ad una prevalente esigenza di migliorarne il sistema ed alla necessità di una riorganizzazione più organica e razionale, nonché di potenziare le risorse umane e materiali in determinati distretti giudiziari