2 febbraio 13.03 Pulizie Università, ancora niente stipendio. La Filcams chiede la rescissione del contratto

Infuocata assemblea dei lavoratori dell'ATI – associazione temporanea di imprese- che gestisce il servizio di pulizie all'università di Messina, questa mattina. Pagamenti in ritardo, mancato rispetto di alcune condizioni previste nel capitolato e servizio insufficiente a garantire condizioni di pulizia e decoro dei locali universitari. Questo quanto in sostanza emerso con forza da parte dei circa 80 lavoratori. “Un appalto nato male a causa delle condizioni iniziali stabilite dall'Università che partivano, tra l'altro, dal principio sempre contestato dalla Filcams Cgil del massimo ribasso- spiega Carmelo Garufi, segertario generale della Filcams Cgil di Messina-. In questo modo le ditte, pur di aggiudicarsi l'appalto, accettano condizioni esasperate con la conseguenza che poi non riescono a pagare gli stipendi, a rispettare gli accordi sia in termini qualitativi del lavoro che quantitativi”.

I lavoratori, già in contratto di solidarietà al 50%, perlopiù monoreddito e pagati sempre in ritardo, hanno manifestato tutto il loro disagio. “Ci sono lavoratori che, pur essendo part time e in contratto di solidarietà, con lo stipendio mantengono tutta la famiglia. Se questi soldi non arrivano nonostante impegni e promesse, non sanno proprio come fare”, spiega Garufi che lancia l'allarme ricadute .
Dopo avere ripetutamente rappresentato la questione chiedendo all'università di intervenire soprattutto presso la GSA di Reggio Calabria, la ditta capofila, oggi la Filcams ha formalmente richiesto la rescissione del  contratto e la predisposizione di un nuovo appalto più realistico. “L'università deve assumersi la responsabilità di questa situazione nata a causa della tipologia di appalto predisposto che già allora,   più di due anni fa, lasciava presagire come sarebbero andate a finire le cose- spiega Garufi-. Comprendiamo come questo sia un periodo di ristrettezze e sacrifici per tutti ma in questo modo a pagare sono i lavoratori e gli utenti”.

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