Via Crucis, la passione di Cristo secondo Botero
Il dramma, la sofferenza che una tematica come la passione di Cristo portano con sé sono resi da Fernando Botero in chiave moderna, mantenendo e combinando elementi del vecchio e molti altri del nuovo.
E' questo il fulcro della mostra Via Crucis, la pasion de Cristo, inaugurata e aperta per la prima volta al pubblico il 20 marzo scorso e visitabile sino al 21 giugno prossimo.
Nelle opere esposte, 27 dipinti a olio e 17 disegni in tecnica mista, il pittore e scultore colombiano affronta una tematica centrale nel corso della storia dell'arte, ovvero i momenti salienti de la passione di Cristo.
Ma la tematica appare totalmente rivisitata nei dipinti di Fernando Botero. I corpi dei personaggi biblici rimangono formosi, con un'esagerata esaltazione della volumetria, come in gran parte dell'opera boteriana.
Si crea quindi una sorta di incontro-scontro fra la sacralità che tali dipinti rappresentano e il contesto in cui sono inseriti: la post-modernità.
Emblematici in tal senso i dipinti raffiguranti il momento della crocifissione.
Sono infatti il frutto di una totale attualizzazione della tematica tanto cara agli artisti del Quattrocento siciliano, ai quali Botero si è sempre ispirato.
La crocifissione del Cristo e sullo sfondo una cosmopolita Manhattan. La crocifissione del Cristo e al posto del centurione romano che lo sevizia un rappresentante del potere moderno.
L'arte è sempre frutto di un'opposizione, di un incontro antitetico.
Anche nel ciclo di dipinti boteriano si assiste a una compenetrazione di elementi lontanissimi fra loro, la cui bellezza tuttavia nasce proprio da tale inusuale combinazione.
La mostra, organizzata nelle sale Duca di Montalto all'interno di palazzo Reale a Palermo, è stata promossa dall'Assemblea Regionale Siciliana, dalla fondazione Federico II e dal Museo di Antioquia con il patrocinio dell'ambasciata colombiana in Italia.
Presenti all'inaugurazione il presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone, l'ambasciatore colombiano in Italia Juan Sebastian Betancur, il direttore della Fondazione Federico II Francesco Forgione e il direttore del museo di Antioquia Ana Piedad Jaramillo Restrepo.