Vara e Stato laico, CittadinanzAttiva difende il prefetto

Stefano Trotta
Il prefetto di Messina Stefano Trotta

Strana città Messina. Senza battere ciglio mette da parte tradizioni secolari quali la marineria (vedi i Cantieri Navali Rodriquez fatti a brandelli dalla Immsa del ragionier Colaninno) o la lavorazione degli agrumi della Sanderson, per innamorarsi di comportamenti recentissimi non previsti da alcun protocollo e trasformarli, come si legge sui social network, in consuetudini irrinunciabili.

Il 15 agosto il prefetto Stefano Trotta, diversamente dall'anno scorso, ha ritenuto opportuno seguire in forma privata la processione della Vara.

Siamo uno Stato laico, la nostra Costituzione non prevede alcuna religione ufficiale e non esiste alcuna norma che obblighi il massimo rappresentante della Repubblica Italiana a Messina, il prefetto, a partecipare o rendere omaggio a quella che è una manifestazione religiosa.

Eppure molti messinesi, dimentichi di comportamenti incivili costantemente applicati quali le doppie e triple file, l'immondizia conferita nei cassonetti fuori orario, le oltre 130 discariche abusive in città, l'uso smodato del clacson e molto altro ancora, all'improvviso scoprono un senso religioso inversamente proporzionale al loro rispetto della res publica e si indignano per l'assenza del tutto legittima del prefetto Trotta invocando la tradizione.

Dimenticando nella loro ansia da prestazione su Facebook che l'unico prefetto a seguire la Vara è stato il predecessore di Trotta, Francesco Alecci. Fatto questo confermato anche da Franz Riccobono, una delle memorie storiche della Vara.

A prendere le difese di Trotta è il movimento CittadinanzAttiva Messina. “Nessun cerimoniale,  nessun protocollo, nessuna prassi storica ha mai previsto  e sancito che dinanzi alla Prefettura debba avvenire  l'incontro del prefetto con il sindaco al passaggio della Vara. Ciò può trovare facile conferma da parte dei primi cittadini di Messina che si sono succeduti nel corso degli anni.

Ammessa e non concessa l'esistenza di una tale prassi -aggiunge ancora CittadinanzAttiva- come avrebbe potuto esserci un incontro cordiale quando da un assessore dell'attuale Amministrazione, dal quale Accorinti si è guardato bene dal prendere le dovute distanze, il dottor Trotta è stato definito il prefetto  che non ascolta i cittadini e non dialoga con le Istituzioni, forse il peggiore che la città abbia mai avuto?”.

CittadinanzAttiva ricorda i duelli verbali tra Comune e Prefettura dopo lo sbarco di 292 migranti a Messina sulle rispettive competenze, nonostante gli accordi già presi al Palazzo del Governo.

“Il sindaco Accorinti, evidentemente mal consigliato -puntualizzano- sosteneva che il Comune deve occuparsi soltanto dei minori non accompagnati e delle ”.

Scivolata clamorosa, questa dell'amministrazione Accorinti, perché è proprio il sindaco a dover affrontare emergenze come lo sbarco di migranti e farsene carico con i fondi del Piano Comunale di Protezione civile.

Lo Stato (e quindi le Prefetture) ha il compito di istituire i CARA e, se necessario, di allestire i centri di temporanea accoglienza.

“Purtroppo il problema migranti è stato sottovalutato  e  non adeguatamente attenzionato dall'Amministrazione Comunale -puntualizza ancora CittadinanzAttiva Messina” che ricorda anche lo scontro sull'ordinanza che vieta il passaggio diurno dei TIR in alcune zone della città, emessa a ridosso della riapertura del porto di Tremestieri.

“Il dottor Trotta, prefetto di Messina da ottobre 2012 –concludono dal movimento- ha sempre dimostrato serietà professionale e disponibilità umana, attenzione e attaccamento al territorio. Autentico punto di riferimento, come possono testimoniare coloro che si sono rivolti alla Prefettura per difendere il proprio lavoro e la propria sicurezza familiare. In diverse occasioni è stato capace di creare un positivo impatto sulle numerose  problematiche che hanno afflitto e affliggono i lavoratori e ha stimolato e pungolato non solo per analizzare le questioni, ma anche per affrontarle e risolverle”.

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