Servizi sociali, nessuna soluzione. Crocè: pronti alle barricate
“Se il commissario Croce pensa di risolvere i problemi di palazzo Zanca tagliando sui servizi sociali e con questi la vita delle persone si sbaglia di grosso perché siamo pronti a tutto. Anche alle barricate”.
E' un fiume in piena Clara Crocè, segretario generale della FP Cgil di Messina. Che aggiunge: “La situazione è gravissima e anche per fare chiarezza per i lavoratori, la sospensione di una settimana dei licenziamenti accordata dall'Ufficio provinciale del Lavoro non vuol dire nulla. Ce l'hanno concessa semplicemente perché come sindacato abbiamo richiesto al prefetto Trotta l'apertura di un tavolo al quale dovranno presentarsi Croce, il dirigente ai Servizi sociali del Comune Salvatore De Francesco e del Ragionieri Generale Ferdinando Coglitore.
Sono loro tre che devono fare chiarezza sul futuro degli oltre 700 lavoratori impegnati impegnati in questo settore fondamentale. Qui non ci sono in gioco solo centinaia di posti di lavoro, ma anche oltre 2 mila famiglie che ogni giorno sono assistite. E se devono ricorrere ai servizi sociali del Comune è evidente che si tratta di nuclei familiari economicamente deboli, che mai e poi mai saranno in grado di pagare di tasca propria l'assistenza fornita dagli operatori delle cooperative”.
Che tra la perdita dei posti di lavoro e la mancata assistenza ad anziani, disabili e giovani che vivono in quartieri a rischio la situazione sia come una bomba ad orologeria pronta a scoppiare è evidente. Da qui la decisione dei segretari generali delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil Clara Crocè, Calogero Emanuele e Pippo Calapai hanno infatti chiesto la convocazione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.
“Temiamo che la totale mancanza di interlocuzione con il Comune di Messina, atta a definire una soluzione della vertenza -scrivono i tre dirigenti sindacali- possa causare un grave clima di tensione sociale, difficilmente controllabile. Nonostante le nostre reiterate richieste il Comune non ha fornito alcuna prospettiva in merito al futuro occupazionale dei lavoratori che da un da un giorno all'altro si troveranno disoccupati a causa delle condizioni finanziarie dell'Ente. A ciò si aggiungono gli oltre 2 mila utenti dei servizi sociali ai quali non sarà garantita alcuna assistenza”.