Sentenza notturna della Cassazione nel processo Dinastia: dodici posizioni in riesame, diannove le condanne definitive

Corte di Cassazione wikipediaLa notte ha portato con sé un verdetto significativo dalla Cassazione nel maxiprocesso Dinastia, che ha messo sotto la lente dodici posizioni destinate a un riesame parziale attraverso un nuovo processo, e ha dichiarato definitive diciannove condanne. Questo caso coinvolge le vecchie e nuove leve dei “Barcellonesi” e le attività illegali di un gruppo che operava nel traffico e nella gestione della droga nelle zone di Barcellona, Milazzo, Terme Vigliatore e alle isole .

La decisione della Cassazione ha suscitato l'attenzione dei giudici romani, che hanno sottolineato annullamenti parziali con varie motivazioni riguardo alle posizioni di Francesco Anania, Pietro Bonfiglio, Fabio Crea, Carmelo Driacchio, Vincenzo Gullotti, Pietro Caliri, Francesco Ianniello, Giovanni Fiore, Samuele Marino, Carmelo Mazzù, Antonino Signorello, Andrea Villini e Lucia Bilardo ( quest' ultima per concorso in furto)

Per i 19 imputati che avevano presentato in Cassazione, la sentenza notturna ha reso le condanne definitive, poiché i giudici hanno dichiarato i ricorsi inammissibili e in pochi casi li hanno rigettati nel merito.

La conclusione del maxiprocesso a Messina il 25 luglio 2022 ha visto sconti di pena per 35 imputati, con condanne complessive che hanno superato i quasi 220 anni di carcere. Tra queste, quattro conferme, due assoluzioni e una prescrizione totale, rispetto ai 42 imputati coinvolti.

Le condanne in Appello: Francesco Anania 9 anni e 4 mesi; Daniele Bertolami 10 anni; Pietro Bonfiglio, Fabio Crea, Carmelo Driacchio e Vincenzo Gullotti 5 anni ciascuno; Salvatore Bucolo 9 anni e 4 mesi; Alessandro Calderone 3 anni; Dylan Seby Caliri 4 anni; Pietro Caliri 10 anni e 6 mesi; Carmelo Cannistrà 10 anni; Salvatore Felice Chillari 10 anni; Carmelo Chiofalo 2 anni e 6 mesi; Rosaria De Gaetano e Mauro Di Salvo 4 anni e 8 mesi; Carmelo Vito Foti 4 anni e 8 mesi; Vito Vincenzo Gallo 8 anni e 8 mesi; Mattia Giardina un anno e 4 mesi; Francesco Ianniello e Samuele Marino 2 anni; Salvatore Laudani 9 anni; Carmelo Mazzù 12 anni e 4 mesi; Marias Jesus Piccolo 4 anni e 6 mesi; Gjergj Preci 8 anni e 6 mesi; Giuseppe Puliafito 8 anni e un mese; Sebastiano Puliafito 15 anni e 4 mesi; Carmelo Quattrocchi 4 anni; Antonino Recupero 10 anni; Giuseppe Scalia 12 anni e 2 mesi; Carmelo Tindaro Scordino 3 anni e 4 mesi; Santo Tindaro Scordino 4 anni e 4 mesi; Antonino Signorello 6 anni e 8 mesi; Sergio Spada 4 anni e 4 mesi; Andrea Villini 8 anni e 4 mesi. Quattro le conferme delle condanne di primo grado, decise per Giovanni Crinò, Bernardo Mendolia, Lucia Bilardo e Lorenzo Mazzù.