Novara di Sicilia, li arrestano per furto di terra ma è un errore: scarcerati operai di Barcellona PG e Basicò

MESSINA. Li arrestano per furto di terra, ma erano autorizzati e il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Salvatore Pugliese non convalida il fermo dei carabinieri della Stazione di Novara di Sicilia che, agli ordini del maresciallo Luigi Morabito e con l'ausilio dei militari della Stazione di Fondachelli Fantina e della Sezione Radiomobile della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, avevano arrestato in flagranza di reato F. A. 31 anniD. I. 38 anni, G.G. 49 anni (tutti e tre di Barcellona PG e difesi dagli avvocati Giovanni Cicala e Sebastiano Campanella) e P. D. 39 anni, di Basicò, difeso dall'avvocato Nino Aloisio.  Il pubblico ministero Matteo De Micheli aveva richiesto la convalida del fermo e l'applicazione delle misure cautelari, ma i difensori hanno dimostrato, carte alla mano, che non stavano rubando nulla visto che stavano effettuando “dei lavori commissionati per il rifacimento della strada ove è stata asportata la terra, con collocazione di altro materiale” come si legge nel dispositivo del GIP. Accertato, nonostante il pasticcio delle particelle catastali risultate poco leggibili nella documentazione disponibile ma che stando a indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione erano state verificate da un tecnico del Comune di Novara di Sicilia, che il proprietario del terreno sul quale lavoravano i quattro era a conoscenza, (diversamente da quanto dichiarato da C. M., che ha sostenuto in una denuncia-querela presentata il 3 giugno scorso, di essere il possessore di quell'appezzamento di terreno) dei lavori che si stavano effettuando, il giudice Pugliese “ha rigettato la richiesta di convalida dell'arresto e ha disposto l'immediata liberazione degli accusati”, sostenendo che “è evidente che un controllo sulla proprietà, seppur in termini di verosimiglianza piuttosto che di certezza, è stato del tutto omesso” (anche se in realtà il Comune di Novara di Sicilia aveva prodotto e consegnato all'Arma la documentazione probante che il proprietario della particella era C. M.) e che si “doveva in modo esaustivo individuare il proprietario della terra prima di procedere all'arresto degli operai per furto aggravato”, anche se “si impone uno sviluppo investigativo al fine di accertare il punto”.

Due giorni fa i quattro erano stati sorpresi dai militari dell'Arma mentre con un escavatore estraevano terra da un appezzamento privato in contrada Monte Santa Croce di Novara di Sicilia, sottoposto a vincolo paesaggistico e idrogeologico. Non essendo in possesso della documentazione prodotta da F. A. successivamente in udienza, i Carabinieri hanno arrestato gli operai con l'accusa di furto aggravato in concorso, di trasporto e sversamento di rifiuti non pericolosi e hanno sequestrato i tre camion e l'escavatore. Ultimate le formalità di rito, su disposizione dal sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Matteo De Micheli, gli arrestati erano stati accompagnati a casa propria agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo. Durante l'udienza di stamane la vicenda è stata chiarita. (Articolo modificato il 6 giugno 2020 alle 9.26)Tribunale giustizia