NCD Giovani boccia Garofalo sul no al carcere per Genovese

Garofalo con Cacciola, Accorinti e Germanà durante un recente incontro a Palazzo Zanca

La decisione del parlamentare NCD Enzo Garofalo di votare contro la richiesta di arresto per il collega del PD Francantonio Genovese è duramente contestata dai giovani di 196 Circoli Giovani Idee del Nuovo e da diversi esponenti politici con in testa il vicepresidente del Consiglio comunale di Messina Nicola Crisafi, i consiglieri della III Circoscrizione Cosimo Oteri e Giovanni Veneziano e della V Giuseppe Giubrone e Antonella Saccà.

E' cosa nota che Garofalo ha sempre votato no a richieste del genere, sventolando l'articolo 68 della Costituzione che garantisce che “i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni”.

Ma a dispetto della volontà dei Padri Costituenti di difendere i parlamentari dopo le tragedie della dittatura fascista, delitto Matteotti in testa, i Circoli Giovani Idee di NCD dichiarano senza mezzi termini di prendere “le distanze nette e irrevocabili dalle dichiarazioni dell'onorevole Garofalo, da cui non ci sentiamo rappresentati.

La situazione è estremamente grave -spiegano- in quanto all'onorevole Francantonio Genovese si contesta il reato di associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di corsi formativi nell'ambito di progetti approvati dalla Regione Sicilia e finanziati con soldi propri, statali e del Fondo sociale europeo.

­ Un'organizzazione che, stando alle indagini, da anni lucrerebbe utilizzando finanziamenti regionali, nazionali ed europei. I corsi di formazione devono tornare a occuparsi solo di formazione. Molti si dimenticano il vero motivo per il quale questi corsi sono organizzati: formare chi è senza un posto di lavoro, garantendo così un'adeguata formazione professionale che dovrebbe servire ad abbassare la percentuale di disoccupazione nel territorio siciliano, arrivata ai massimi storici anche a causa di centri di potere che bloccano il libero mercato”.

I portavoce dei Circoli che hanno sottoscritto questa presa di posizione ribadiscono che “da troppo tempo l'organizzazione del comparto della formazione professionale in Sicilia è divenuta un mero centro di interessi economici e politici, a causa di una gestione perpetrata attraverso metodi privatistici e familistici che gravissimi danni ha arrecato all'intero settore.

Questa inchiesta tutta messinese avrebbe dovuto essere discussa con la base del partito in città (di cui ci sentiamo di diritto farne parte) e che invece non è stata interpellata, dando così alle dichiarazioni di Garofalo un senso esclusivo di autoreferenzialità.

Per tutti questi motivi, al netto della presunzione di innocenza che a tutti gli indagati deve essere concessa senza riserve, chiediamo che l'onorevole Garofalo faccia un passo indietro sulle intenzioni di voto in aula e lo invitiamo semmai ad  astenersi da tale pronunciamento.

All'onorevole Genovese chiediamo dignità e senso di responsabilità, dimettendosi dal ruolo di parlamentare e quindi rinunciare all' immunità di cui gode, difendendosi tramite tutti gli strumenti che la legge gli consente nelle aule di tribunale così come ogni altro comune cittadino italiano, dando un senso di  dignità all'Istituzione che rappresenta”.

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