Messinambiente e ATO, si va allo sciopero

Saranno loro, i lavoratori del settore ambiente, ad aprire la stagione degli scioperi. Quello del 2012 promette di essere un autunno caldo come non se ne vedeva da tempo. Il 18 settembre i dipendenti degli ATO 1, 2 e 4 e Messinambiente di Messina e Taormina incroceranno le braccia. L'emergenza rifiuti è alle porte ma la classe politica, quella che dai manifesti elettorali delle elezioni regionali parla di rinnovamento e trasparenza, non è ancora riuscita a individuare soluzioni adeguate.
Intanto, i lavoratori senza stipendio sono in ginocchio e i cittadini dell'intera provincia temono per la propria salute.
“È ora di dire basta a questo sistema -dichiarano i segretari generali della FP CGIL, della FILT CISL e della UILTrasporti Clara Crocè Enzo Testa e Silvio Lasagni. È una situazione paradossale quella venutasi a creare nella nostra provincia, che rischia di aggravarsi di giorno in giorno perché si corre il ragionevole rischio di una vera e propria emergenza rifiuti. A farne le spese i cittadini, costretti a convivere con cumuli di immondizia ed i lavoratori, che non percepiscono gli stipendi ormai da troppi mesi”.
I lavoratori sono allo stremo e per i sindacati la decisione di scioperare è inevitabile. Le maestranze impegnate con l'ATO1, che ha affidato il servizio alle ditte FASTECO e MULTIECOPLAST, devono avere gli stipendi di giugno, luglio e agosto. Ancora peggiore la situazione per chi lavora all'ATO2, che ha appaltato la raccolta rifiuti all'impresa Dusty, che deve ancora erogare gli emolumenti di gennaio, febbraio, marzo, giugno, luglio e agosto, mentre aprile e maggio sono stati versati direttamente dalla Regione. Peraltro, ancora una volta nei giorni scorsi la Dusty ha minacciato il licenziamento di tutti i dipendenti visto che dall'ATO2 e dai Comuni che rientrano in quest'ambito deve ancora avere oltre otto milioni di euro. Stando così le cose, la Dusty ha messo in chiaro che non può ne garantire i servizi né far fronte al pagamento degli stipendi.
Va meglio per i lavoratori che operano nei Comuni che hanno sottoscritto i contratti di subentro con la Dusty (Milazzo e Barcellona) che sono in arretrato solo degli stipendi di febbraio e marzo. Sperano i lavoratori di Patti, visto che proprio nei giorni scorsi l'amministrazione comunale ha siglato il contratto di subentro alla Dusty.
“Gli altri sindaci del territorio d'ambito dell'ATO ME 2 -spiegano i sindacati- si rifiutano di sottoscrivere i contratti di subentro, adducendo la motivazione che i “singoli Comuni non possono accettare di sottoscrivere contratti contenenti clausule che danneggino i propri bilanci”.
I lavoratori dell'ATO4 aspettano i salari di luglio e agosto, perché a complicare le cose ci sono anche i debiti con l'Amia e un pignoramento di alcune somme. Situazione identica per i dipendenti taorminesi di Messinambiente, visto che quest'ultima vanta un credito di 4 milioni di euro nei confronti dell'amministrazione comunale.
Situazione disastrosa a Messina, dopo che le procedure di liquidazione sono fallite. “Il commissario liquidatore della Messinambiente Di Maria -spiegano i sindacati- non ha saputo fornire una data in merito al pagamento degli stipendio del mese di agosto a causa della carenza di liquidità nelle casse comunali. Palazzo Zanca attende ancora i trasferimenti Stato /Regione per poter effettuare il pagamento, che potrebbero arrivare tra una o due settimane. In buona sostanza -concludono Crocè, Testa e Lasagni- lo stipendio di agosto i lavoratori lo percepiranno a ottobre. Tale situazione crea tensione specialmente tra chi è monoreddito, perché non è più in grado di sostenere le proprie famiglie”.
Intanto lunedì inizieranno le assemblee in tutti i centri operativi della provincia e se non ci saranno risposte concrete le proteste culmineranno con lo sciopero generale proclamato per il 18 settembre.