Messina, De Luca su Fase 2: “Musumeci contraddice il DPCM e noi pretendiamo chiarezza”

MESSINA. Il sindaco Cateno De Luca punta l'indice su quelle che definisce “imbarazzanti contraddizioni” all' delle disposizioni del presidente della Regione Nello Musumeci rispetto al DPCM del 26 aprile scorso. “Non ho ancora ricevuto risposta dai Ministeri competenti – dichiara il primo cittadino di Messina – rispetto alla nota inviata in Prefettura circa i quesiti posti sulle contraddizioni dell'ultima ampliativa del presidente Musumeci rispetto al DPCM del 26 aprile scorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per tale motivo ho disposto un'ordinanza che recepisce il dettato normativo nazionale, lasciando fuori invece ciò che delle disposizioni regionali è in contraddizione con l'attuale DPCM in vigore”. Nella nuova ordinanza di De Luca si autorizza la ripresa di tutte le attività produttive, commerciali, professionali e industriali previste dall'allegato 3 del DPCM. Per quanto riguarda invece i cimiteri, rimarranno chiusi al pubblico fino a quando non giungeranno nuove indicazioni rispetto alla circolare del 10 aprile scorso del Gabinetto del Ministero della Salute e richiamata dal prefetto di Messina con la nota del 16 aprile. “A Messina – spiega ancora il sindaco – noi partiamo dall'ordinanza sindacale del 25 di aprile con la quale si allinea la nostra città a tutte le altre d'Italia in termini di restrizioni. Prima di tale data all'interno del capoluogo erano in vigore misure ancora più restrittive. Su tale presupposto seguiremo il DPCM del 26 aprile e l'ordinanza regionale n.18 del 30 aprile, eccetto per le parti in contrasto il dettato nazionale sino a quando non riceveremo i chiarimenti dovuti. Non permetterò che la mia comunità venga accusata di violare le norme perché il presidente Musumeci non ha le idee chiare o perché intende ricorrere a ‘forzature', come lui stesso le ha definite, che non sono altro che norme in contrasto con il DPCM”.

Incongruenze, dunque, sostiene De Luca, che generano confusione nei cittadini. “Cosa dice Musumeci ai sindaci con la sua ultima ordinanza? – prosegue De Luca – Se volete, aprite i cimiteri. Quindi la responsabilità delle violazioni della circolare ministeriale che ne dispone la chiusura ricade sui sindaci? Non ci sto. Se vuole aprirli che se ne prenda la responsabilità e lo specifichi apertamente come ha fatto il governatore della Puglia. Nell'ordinanza di Musumeci ci sono imbarazzanti contraddizioni in quanto ci sono dei profili che non solo non sono chiari, ma infrangono norme nazionali, come per esempio la sopra citata questione dei cimiteri o quella dell'apertura di circoli e associazioni sportive”. E per la città dello Stretto, intanto il sindaco dichiara: “Saranno consentiti gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti, purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie. Si dispone inoltre la riapertura delle ville comunali, dei parchi e dei giardini pubblici, previa sanificazione dei luoghi, a partire dal prossimo 8 maggio, con espresso divieto di assembramento e nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. I genitori e coloro che ne fanno le veci possono accompagnare i figli minorenni presso le ville comunali, i parchi e i giardini pubblici, fermo restando il rispetto della distanza interpersonale. Le aree attrezzate per il gioco dei bambini restano chiuse. Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l'attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, a esclusione delle mense e del catering. Resta confermato, invece, il servizio a domicilio e da oggi è consentito anche il servizio da asporto. Restano sospese le altre attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti. Sono consentiti i mercati per la vendita di soli generi alimentari che sono tenuti a rispettare gli orari di apertura e chiusura secondo le rispettive delibere e ordinanze di apertura e che dovranno vigilare sugli ingressi in modo da evitare assembramenti agli ingressi”. Insomma, questa è la strada che De Luca indica per Messina fino a quando non si farà chiarezza. “Se il presidente Musumeci vuole ampliare le disposizioni nazionali – conclude De Luca – si assuma la responsabilità delle sue azioni, senza delegare ai sindaci. Così non si fa altro che creare confusione nella cittadinanza e alimentare malessere”.

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Cateno De Luca sindaco di Messina