Mela Mondì, quando la cultura raddoppia
Negli anni Cinquanta divenne famosa a “Lascia o raddoppia” stupendo tutti per la sua conoscenza dello Statuto della Regione Siciliana e dei 90 deputati dell’ARS. Abbandonato il teleschermo Mela Mondì si è data alla scrittura ed ha appena pubblicato la sua seconda fatica, un libro di poesie “La vita dell’essenza sfiorata dall’ombra”, edito da Albatros.
A dispetto dell’età non più giovanissima, Mela Mondì sfoggia un sorriso giovanile e contagioso e ricorda con affetto uno dei pezzi più importanti della storia televisiva italiana, Mike Bongiorno.
“Era un vero gentiluomo -ricorda- molto simpatico. Per me partecipare a quella trasmissione è stata un’esperienza indimenticabile. La cosa più divertente, almeno per me, è stata quella di sfidare tabù e pregiudizi ancora forti in Italia all’epoca, dove la maggior parte delle ragazze stava a casa e spesso neanche studiava. E’ passato davvero tanto tempo, ma io ricordo tutto come se fosse appena accaduto”.
Che era carina e intelligente lo si vide subito, ma la sua forza di carattere la tirò fuori subito dopo avere vinto il premio finale, quando
Incassati i suoi 5 milioni di lire (la supervincita data da “Lascia o raddoppia” ai suoi campioni) e tornò a Torrenova, il suo paese sui Nebrodi, per ultimare gli studi umanistici e dedicarsi all’insegnamento.
Senza rimpianti, alle luci della ribalta ed al successo facile preferì la carriera di maestra prima e di direttrice didattica poi, che dopo alcuni anni la portarono a lasciare la provincia di Messina per trasferirsi a Palermo. Il sacro fuoco della scrittura arriva con la pensione e tre anni fa pubblica la sua prima fatica letteraria, il romanzo storico “Masticando liquirizia alla corte del nonno”. Come da copione, successo immediato e diverse ristampe. Adesso si è cimentata con la poesia ed è nata una raccolta con ben settanta componimenti intrisi di ricordi ed emozioni della sua adolescenza messinese e delle sue origini.
Ma nelle sue poesie c’è posto anche per l’attualità (immigrazione, vittime della mafia, i nuovi poveri e persino la questione palestinese) e per i riferimenti storico-letterari e mitologici. Non a caso nella prefazione Ilaria Porro sottolinea, citando la lirica introduttiva, come per Mela Mondì “la vita è un viaggio che alterna giornate azzurre a inverni di neve”.