Droga a Camaro e Santa Lucia, scattano undici arresti

Polizia siciliansSono quindi le persone sono state arrestate dopo l'operazione antidroga della polizia nelle zone di  Camaro e Santa Lucia Sopra Contesse. Nella più di cento agenti della Squadra Mobile e della Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo hanno effettuato il blitz portando alla custodia in carcere di 11 soggetti mentre in 4 sono stati ristretti ai domiciliari. Le indagini, coordinate dalla Direzione Investigativa Antimafia, sono partite dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che ha riferito in merito a consolidati rapporti per l'acquisto di cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti dalla Calabria, in particolar modo cocaina, da lui intrattenuti con soggetti messinesi.

Cinque delle persone arrestate sono ritenute responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, mentre le restanti 11 di plurime condotte di spaccio.

Numerosi sarebbero gli elementi indiziari in mano alle in ordine all'esistenza di un vasto traffico di stupefacenti gestito dall'associazione criminale disarticolata con l'operazione odierna, che poteva contare su ben due diversi canali di “rifornimento” dalla Calabria e su un terzo da Catania. Le intercettazioni telefoniche, ambientali, la visione delle immagini delle telecamere di osservazione, i tantissimi servizi dinamici sul territorio ed i numerosi riscontri all'attività di spaccio hanno portato, difatti, alla emersione di un'articolata associazione criminale, operante principalmente nei due rioni di Santa Lucia sopra Contesse e Camaro, dedita alla gestione di un imponente traffico di droghe di varie tipologie (cocaina, marijuana, skunk) destinate ad essere immesse sul mercato cittadino.

Tre capi per un volume d'affari di oltre 80mila euro
Di tale sodalizio, secondo le evidenze investigative, sono ritenuti capi-promotori tre cittadini messinesi di età compresa tra i 40 ed i 51 anni e ne fanno parte un quarantaduenne messinese ed un uomo di 55 anni, sempre abitante in questo centro, con il ruolo di pusher.

Secondo le risultanze fin adesso acquisite, il ruolo apicale dei tre capi dell'associazione è emerso dalla loro partecipazione in prima persona alle principali attività del gruppo, quali l'acquisto di ingenti partite di stupefacente e la successiva distribuzione, il mantenimento dei contatti con i fornitori, la determinazione dei prezzi di vendita, la ricerca di nuovi canali di approvvigionamento e la ripartizione degli utili. Il volume d'affari raggiunto dall'associazione criminale era davvero ragguardevole, basti pensare che in una conversazione ambientale captata dagli investigatori della Polizia di Stato uno degli indagati ha riferito – nel raccogliere gli introiti dell'attività di spaccio – che i proventi erano superiori agli 80.000 euro.

E, del resto, che il gruppo criminale potesse contare su una ingente disponibilità di denaro era emerso in occasione dell'arresto in flagranza di reato, poco prima di Natale del 2021, di tre degli odierni indagati. In quella occasione, in costanza di indagine, i tre uomini sono stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile mentre, all'interno di un parcheggio di un complesso sito nei pressi del ponte di Camaro, stavano effettuando uno “scambio”: uno dei tre è stato trovato in possesso di un zaino con all'interno quattro panetti di cocaina per un peso complessivo di circa 4,5 kg, mentre i due soggetti calabresi, evidentemente i “venditori”, sono stati sorpresi nell'atto di consegnare al “compratore” la somma di 70.000 euro in contanti. Nel corso delle successive perquisizioni delle abitazioni di uno degli arrestati, sono state, inoltre, rinvenute ulteriori cospicue somme di denaro, per un totale di oltre 180.000 Euro, sottoposte a sequestro. La “linea dei soldi” è stata seguita dai poliziotti anche in occasione delle cessioni di stupefacenti effettuate da un altro degli arrestati, anch'egli calabrese: in una di tale circostanze l'uomo, che ha consegnato a soggetti messinesi – in più “viaggi” – circa quattro chilogrammi di cocaina, è stato sottoposto a controllo dopo essere sbarcato a Villa San Giovanni, venendo trovato in possesso di poco meno di 105.000 euro (anch'essi sequestrati), poco prima ritirati dai compratori peloritani. Per custodire la droga acquistata, il gruppo si appoggiava ad un insospettabile, un uomo messinese di 42 anni incensurato oggi raggiunto dal provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, che conservava la cocaina da immettere sul mercato. Nonostante l'approvvigionamento di stupefacente fosse effettuato, come detto, principalmente in Calabria ed a Catania, l'associazione criminale – presa dalla stringente necessità di reperire droghe da immettere sul mercato cittadino ed evitare di essere estromessi dalla “concorrenza” – non disdegnava di rivolgersi anche a soggetti messinesi. Una cessione di un chilogrammo di cocaina, avvenuta poco prima di Natale del 2021, è stata compiutamente ricostruita grazie alle intercettazioni ambientali ed alle telecamere sull'abitazione di uno degli arrestati, e gli indagati, per scongiurare controlli da parte delle forze dell'ordine, hanno occultato 37.000 euro all'interno della confezione di un panettone.

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