Coronavirus Messina, rito funebre nella chiesa dei santi Pietro e Paolo in via La Farina

MESSINA. Funerali vietati per tentare di arginare l'epidemia da coronavirus, ma a quanto pare non tutti i preti cattolici rispettano le regole. Le foto e il video che pubblichiamo risalgono al 25 marzo scorso, quando il DPCM che regola anche le funzioni religiose era già in vigore da tempo. Alle 11.15 una bara portata a spalla è stata collocata all' della chiesa dei santi Pietro e Paolo in via La Farina. Contattiamo al telefono il parroco, padre Marco D'Arrigo, che dà la propria versione dei fatti: “Nessun funerale, solo una benedizione -spiega- in osservanza di quanto detto dal vescovo. Ho fatto entrare i parenti nell'atrio della chiesa, ma i necrofori sono rimasti fuori. Ho già spiegato tutto ai Vigili Urbani che mi hanno contattato”. Ma di spiegazioni, almeno a giudicare dalle immagini che pubblichiamo, padre D'Arrigo dovrà darne un bel po'. Nel sito della Diocesi di Messina c'è un comunicato (leggi qui Funerali religiosi) che spiega dettagliatamente come si devono svolgere le esequie durante l'emergenza coronavirus: “Il sacerdote, indossando camice e stola viola, si reca sul sagrato della piazza antistante la Chiesa o di fronte al portone centrale o nel Cimitero [nel rigoroso rispetto di quanto previsto dalla lettera d) dell'allegato 1 del DPCM dell'8 marzo 2020] per accogliere il feretro che rimane sul carro funebre“. Passaggio fondamentale quest'ultimo, perché il video e le foto che pubblichiamo dimostrano chiaramente che la bara è stata invece portata dentro la chiesa di via La Farina. Altro punto da contestare, il fatto che a causa della , così almeno sostiene don D'Arrigo, la benedizione si sia svolta nell'atrio della chiesa. Spazio che, come ben sa chi almeno una volta è entrato in una chiesa cattolica, soprattutto quelle di più recente, è uno spazio piuttosto ridotto, dove difficilmente l'officiante e i parenti avranno potuto rispettare le distanze imposte dalla legge. Tra l'altro, lo stesso monsignor Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina e delegato pastorale della Salute in Sicilia, commentando queste nuove disposizioni aveva detto chiaramente che è meglio che le benedizioni si svolgano al cimitero piuttosto che negli spazi antistanti la chiesa. Suggerimento che, a quanto pare, padre D'Arrigo ha scelto di non seguire.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.